considerata da molti la capitale artistica e culturale del paese
Se c’è stata una città che ci ha piacevolmente sorpreso nel nostro ultimo viaggio in India è stata senza dubbio Calcutta, metropoli assolutamente unica e tra le più creative e dinamiche del paese.Saremmo dovuti rimanere poche settimane ma abbiamo finito per fermarci alcuni mesi, complice il fatto che fremevamo dalla voglia di vedere la Durga Puja e i suoi preparativi.
Calcutta è la capitale dello stato federato del Bengala Occidentale, si trova nell’India orientale ed è stata la capitale dei territori britannici fino al 1911 quando le venne preferita Delhi, per una migliore posizione geografica (oltre che per un fiorente nazionalismo dello stato del Bengala che spaventava gli inglesi). La città sorge lungo il fiume Hooghly (un ramo del fiume sacro Gange) ed è la capitale culturale e commerciale dell’intera India orientale.
È una grandissima città, la terza più popolata d’India dopo Mumbai e Delhi, con quasi 4 milioni e mezzo di persone, è ricca di monumenti e luoghi di interesse, molti dei quali testimonianza diretta dell’epoca vittoriana, attira grandi investimenti da tutto il mondo, ed è l’unica dell’India orientale con un aeroporto internazionale.
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Storia (breve) di Calcutta
Prima dell’arrivo degli inglesi Calcutta era poco più di un villaggio, messo in ombra da Murshidabad, che fungeva da capitale del Bengala, situata a circa 100 km di distanza. Il punto di svolta nella storia di Calcutta avvenne nel 1757 quando Robert Clive guidò le forze britanniche alla vittoria su Siraj-Ud-Daulah nella battaglia di Plassey. Questo trionfo segnò l’inizio del dominio britannico nella regione e la conquista di Calcutta che divenne in breve epicentro dell’India britannica e allo stesso tempo un luogo iconico anche per l’opposizione al dominio coloniale.
Calcutta fu per lungo periodo il centro dei maggiori movimenti culturali, artistici e politici dell’intera India. Dal 1772 fino al 1911 fu la capitale del paese, poi gli inglesi trasferirono la capitale a Delhi. Nel 1947, quando l’India ottenne la libertà e fu divisa tra India e Pakistan, Calcutta fu inclusa nella parte indiana del Bengala, il Bengala occidentale, e ne divenne la capitale.
Dopo l’indipendenza nel 1947, Calcutta soffrì decenni di scontri sociali e politici molto violenti e una grande stagnazione economica. La città accolse un numero spropositato di rifugiati indù dal Bengala orientale (l’attuale Bangladesh) nei decenni successivi alla spartizione dell’India, cosa che acuì ancora di più le difficoltà della popolazione locale e dell’economia tanto che nel 1985, il primo ministro Rajiv Gandhi definì Calcutta una “città morente” per i suoi apparentemente irrisolvibili problemi socio-politici.
La ripresa economica della città ha acquisito slancio dopo gli anni ’90, quando l’India ha iniziato ad istituire riforme a favore del mercato locale. Dal 2000, il settore dei servizi IT ha rivitalizzato l’economia stagnante della città, che oggi sta sperimentando una forte crescita anche nella sua base manifatturiera.
Al momento è uno splendido esempio di convivenza tra il noto caos creativo indiano e una certa razionalità ed efficienza che difficilmente abbiamo trovato in altre parti del paese.
Santa Maria Teresa di Calcutta
“Non ci sono lebbrosi, solo la lebbra, e si può curare”: questa celebre frase di Madre Teresa di Calcutta aiuta molto a capire il personaggio più iconico connesso a Calcutta, per gli italiani e per il mondo. La religiosa di origine albanese nel subcontinente indiano visse una lunga esperienza di assistenza e carità, e fece proprio di Calcutta la sua casa e base operativa del suo movimento di missionari. La fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità portò suo lavoro instancabile tra le vittime della povertà di Calcutta e la sua devozione e perseveranza l’hanno resa una delle persone più famose del mondo e valso numerosi riconoscimenti: nel 1979 arrivò il premio Nobel per la pace mentre nel 2003 è stata proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 e poi santa da papa Francesco il 4 settembre 2016.
La vita e le opere della Santa non sono prive di ombre, in molti sostengono che avesse posizioni pericolose a livello sociale, come la sua ferma politica antiabortista e la tendenza a investire poco del denaro delle strutture “ospedaliere” da lei gestite in formazione medica vera. Qualcuno parla anche di legami con dittatori e di un’economia fraudolenta dei ricavi ricevuti in seguito alla grande popolarità ottenuta. Noi non siamo abbastanza informati per avere un’opinione in proposito ma siamo sicuri che l’aiuto profuso agli “ultimi degli ultimi” sia più importante di qualsivoglia polemica.
In ogni caso la presenza di Madre Teresa è ancora molto viva in città nonostante sia passato molto tempo dalla sua dipartita: abbiamo parlato con molte persone che l’hanno conosciuta e tutti hanno ricordato la sua figura con affetto e devozione, nonostante le differenze religiose e razziali.
Quando andare a Calcutta: stagioni migliori e Durga Puja
Calcutta è la città ideale per fare lunghe passeggiate urbane tra un quartiere e l’altro (ci sono addirittura ampi marciapiedi, una rarità per molte parti dell’India!), ma bisogna visitarla in una stagione asciutta perché il periodo delle piogge provoca moltissimi allagamenti.
Il periodo migliore per vederla va da metà dicembre a febbraio, quando le temperature sono gradevoli e il clima è asciutto. Da metà ottobre le piogge sono già in grande calo ma è alto il pericolo dengue (endemica in città) e fino a novembre possono passare cicloni.
Marzo e aprile sono mesi asciutti ma caldissimi e a maggio iniziano le piogge che si intensificano il mese successivo e rimangono intense fino ad inizio ottobre, poi vanno scemando gradualmente. Un momento splendido per programmare un viaggio a Calcutta è subito prima della Durga Puja, la festa più importante della città.
Abbiamo detto subito prima, perché il caos in città nei giorni festivi è enorme e spostarsi diventa molto difficile se non impossibile, ma nella settimana prima dell’inizio delle celebrazioni (che hanno luogo tra settembre e ottobre e durano diversi giorni) la città è già agghindata con splendidi pandal (templi “provvisori” creati con forte attenzione per l’aspetto artistico e sociale) e tutti sono in fermento.
Dove si trova Calcutta e come arrivare
Calcutta è capitale dello Stato federato del Bengala Occidentale. È situata sulla sponda est del fiume Hooghli (un ramo del Gange) a circa 60 km dal confine con il Bangladesh. Originariamente l’area dove sorge la città era paludosa e ricca di acquitrini ed è stata gradualmente bonificata per accogliere la popolazione in grande crescita. Il distretto di Kolkata comprende un’area di 185 km2, oltre all’area metropolitana nel territorio rimangono ancora oggi molte aree non urbanizzate, chiamate “East Kolkata Wetlands” che sono state dichiarate territori di importanza internazionale dalla Convenzione di Ramsar.
Per raggiungere Calcutta dall’Italia non ci sono attualmente (informazione aggiornata a marzo 2024) voli diretti ma si può volare con uno o più scali arrivando all’aeroporto Internazionale di Calcutta (Netaji Subhash Chandra Bose International Airport) che si trova a circa 15 km dalla Stazione centrale dal centro città. Ovviamente la capitale del West Bengala è molto ben connessa anche via treno e bus con tutte le città principali del paese e con il Bangladesh.
Dove alloggiare a Calcutta, i migliori hotel
Trovare un buon alloggio economico a Calcutta non è affatto facile, i prezzi per una camera decorosa sono piuttosto alti e le soluzioni a poco prezzo che abbiamo visionato sono decisamente scarse, quantomeno se si vuole rimanere nelle parti più centrali della città. Quindi consigliamo di cercare con anticipo un alloggio per trovare quello dal miglior rapporto qualità prezzo e investire qualcosina in più nella stanza (per il resto la città non è affatto cara!).
Come zone noi abbiamo amato molto Manicktala, un quartiere antico del nord con una bella architettura coloniale ma poco tirato a lucido e reso vivace da vicoli popolatissimi, mercati e bellissimi templi. In questa parte “vecchia” della città si trovano anche alcune splendide attrazioni turistiche come Kumartuli (a circa 40 minuti a piedi), la via degli artigiani e dei famosi templi giainisti.
Un’altra bella zona un poco più a sud è quella di College Street, molto centrale, ben connessa e ricca di mercati, ristoranti e caffè, non lontana dall’altrettanto vivace Bara Bazar.
Detto questo, le zone immerse nel caos della parte più popolare di Kolkata offrono pochissime opzioni di alloggio che siano pulite e sicure: in generale si trova meglio cercando stanze in case private su Airbnb, il sito grazie al quale i privati cittadini affittano le loro case e appartamenti.
Se avete un buon budget ci sono altre zone della città molto interessanti (e anche più tranquille) che dovreste valutare, come Park Street e Maidan, vicinissime al New Market, all’Indian Museum e al Victoria Memorial… centrali e comodissime per spostarsi in tutta la città.
Anche la zona di Lake Gardens è interessante, molto verde e decisamente più elegante e moderna. Noi ci abbiamo vissuto per un paio di settimane (dopo essere stati a Manicktala) e ne abbiamo apprezzato la quiete.
Dove alloggiare a Park Street: Park Suites
Qui consigliamo un hotel comodissimo ed elegante, Park Suites, che offre grandi camere molto curate e pulitissime, inoltre (nonostante la posizione su una strada frequentatissima) è molto tranquillo e silenzioso.
La vicinanza con la metro è un grande punto di forza! PRENOTA ORA!
Dove dormire a Maidan/Rabindra Sadan: Red Arrow Residency
Solo 10 minuti a piedi più a sud della fermata Maidan, vicinissimo alla fermata della metro Rabindra Sadan e al Victoria Memorial si trova l’albergo Red Arrow Residency una struttura molto carina nei toni del rosso, ben gestita, pulita e ordinata oltre che conveniente logisticamente ed economicamente. PRENOTA ORA!
Dove dormire nei dintorni di Lake Gardens: The Broome Kolkata
Una deliziosa guesthouse che si trova sopra un caffè moderno ed accogliente. La struttura è ben tenuta e la camera spaziosa e luminosa, l’ambiente è moderno e c’è un buon livello di pulizia.
Nel complesso è davvero un ottima location per potersi rilassare in questa splendida zona di Kolkata! PRENOTA ORA!
Cosa vedere a Calcutta in 3 giorni
Non è facile riassumere in un articolo le mille attrazioni interessanti di Kolkata, proveremo a farlo dandovi un itinerario di 3 giorni alla scoperta delle parti più belle della città, aggiungendo poi consigli extra per chi ha più tempo da dedicare a questa splendida metropoli.
Ecco la nostra mini guida di Calcutta, suddivisa in 3 giornate tutte molto ricche!
Itinerario del primo giorno a Calcutta
Durante la prima giornata il nostro itinerario si concentra nel cuore coloniale della città dove ci sono alcune delle attrazioni più importanti.
Indian Museum
Inizia la giornata con una gita al Museo Indiano, il più grande museo dell’India e uno dei più antichi del mondo. Fondato nel 1814 dalla Società Asiatica, questo spazio multiuso a 3 piani ospita gallerie d’arte, archeologia, geologia e collezioni industriali e zoologiche.
Troverai una vasta collezione di manufatti rari, fossili, statue e artefatti tra cui una mummia egiziana. È un luogo immenso quindi consigliamo di scegliere con cura quale ala visitare per non passare tutta la giornata al suo interno, noi abbiamo amato molto la sezione sulle statue antiche al piano terra.
Victoria Memorial
Dal Museo Indiano, prendi un taxi per il Victoria Memorial.
Fondato nel 1901, questo è uno degli edifici più belli del paese. Questo capolavoro architettonico bianco è stato realizzato in memoria della regina Vittoria, subito dopo la sua morte. È una fusione di architettura europea e moghul che trae grande ispirazione dal Taj Mahal.
Lo splendido giardino del Victoria Memorial rimane aperto dalle 5:30 alle 18:30, nel suo bel parco verde puoi vedere artisti in erba che dipingono, famiglie che giocano nei parchi e coppie di innamorati.
La sala del Victoria Memorial ospita una squisita collezione di dipinti, indiani e internazionali, fotografie artistiche e manoscritti originali.
New Market
Per il pranzo consigliamo di spostarsi e raggiungere Nizam’s uno dei migliori ristoranti di biriyani della zona.
Dopo pranzo è il momento di visitare il caotico New Market per un po’ di shopping. Precedentemente chiamato Hogg Sahib’s Market in nome del suo fondatore, New Market è una delle destinazioni migliori dell’India per lo shopping. Una vasta area di negozi si trova all’interno di un edificio in mattoni rossi e una parte di mercato si sviluppa con bancarelle all’esterno.
Ci sono vestiti, tessuti, accessori per la casa ma anche dolci e spezie (c’è una grande ala di mercato dedicata a queste ultime, difficile da trovare ma molto fornita).
Di fianco al New Market c’è Sudder Street, la strada dove vivono gran parte dei giovani che arrivano in città per volontariato o come backpackers: ha ristorantini alla mano e guest-house molto economiche.
Cattedrale di St Paul
Per proseguire con il tour raggiungiamo la Cattedrale di St Paul. Situata a pochi passi dal Victoria Memorial e adiacente al Planetario Birla. St Paul’s è una cattedrale anglicana dalla struttura colossale e austera che ricorda i tempi coloniali, per entrare si paga un piccolo ticket ma ne vale la pena, anche gli interni sono molto piacevoli.
South Park Street Cemetery e Casa Madre delle Missionarie della Carità
Intanto che siete nei dintorni consigliamo una tappa al South Park Street Cemetery, un antico cimitero immerso in un giardino dal fascino decadente che a noi è piaciuto davvero molto.
A circa 10 minuti di cammino si trova anche la Casa madre delle Missionarie della Carità (The Mother House Of The Missionaries Of Charity), il convento con la tomba e la cella personale di Madre Teresa, consigliamo di visitarlo: è un bellissimo edificio, c’è un’atmosfera di pace e il piccolo museo dedicato alla storia della santa è interessante.
La struttura è aperta dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17:30.
Non lontano dalla Casa Madre delle Missionarie della Carità c’è il luogo dove registrarsi per fare volontariato negli istituti fondati da Madre Teresa: non è necessario dare alcun preavviso e potete dare la vostra disponibilità anche solo per un giorno. Se volete aiutare chi ha più bisogno presentatevi all’istituto Shishu Bavan alle 15 di lunedì, mercoledì o venerdì, passaporto alla mano.
Prinsep Ghat
Il prossimo nella nostra lista oggi è il Prinsep Ghat, un altro bellissimo edificio bianco con rimandi gotici situato sul lungofiume e su un ghat (scalinata che porta al fiume). Questo è un luogo ideale da visitare la sera per ammirare il tramonto e godersi la fresca brezza serale, la vista delle barche colorate e il tramonto sul Ponte Vidyasagar Setu. Da qui si può ammirare anche il Ponte Howrah, l’unico ponte a sbalzo in India (bellissima anche la vista da sopra il ponte, che potete percorrere a piedi).
Ora, se hai l’energia per camminare per 2 km lungo il lungofiume abbellito con alberi, fiori e fontane su entrambi i lati, puoi raggiungere anche il Millenium Park.
Birla Mandir
L’ultima tappa della giornata è il Birla Mandir, un tempio dedicato al dio indù Krishna e alla sua consorte Radha, si trova a circa 6,5 km dal Prinsep Ghat rimane aperto fino alle 21 (è splendido quando è tutto illuminato dopo il tramonto). Questo è un bellissimo tempio bianco situato a Ballygunge (un quartiere tra i più eleganti della città) ed è costruito in marmo e arenaria.
La famiglia Birla, illustri imprenditori di Calcutta, commissionò questo tempio nel 1970. Ci vollero 26 anni per completare l’opera, inaugurata nel 1996… ci sarà voluto tempo, ma il risultato è un vero spettacolo!
Cena “elegante” a Ballygunge
Se volete provare la tipica cucina bengalese di alto livello consigliamo di cenare al 6 Ballygunge Place, uno dei ristoranti più famosi di Calcutta che si trova a soli 650 metri dal tempio.
A noi è piaciuto molto e abbiamo apprezzato sia i loro piatti vegetariani che quelli di carne (di solito non mangiamo carne in India ma qui abbiamo fatto un’eccezione).
Itinerario del secondo giorno a Calcutta
Il secondo inizia al nord di Calcutta, una delle nostre zone preferite!
Mercato dei fiori di Malik Ghat
Una visita al mercato dei fiori Malik Ghat (aka Mullick Ghat) è decisamente un’esperienza unica. Si ritiene che sia il mercato dei fiori più grande dell’Asia, si tratta di un luogo caotico, rumoroso e affollato pieno di colori e odori.
Consigliamo di arrivare la mattina presto (intorno alle 6/7 del mattino) per assistere allo spettacolo dei fiori freschi che vengono tagliati e preparati per la vendita.
Manicktala e templi jainisti
Suggeriamo a questo punto di spostarsi verso Manicktala, un bellissimo vecchio quartiere dove ci sono splendidi vicoli ricchi di vita, come Goa Bagan.
Da qui potete arrivare anche a una zona poco distante dove si trovano diversi templi molto belli (jainisti), visitateli tutti (sono 5 e molto vicini tra loro!) in particolare Parasnath Mandir, uno dei più particolari per le ricchissime decorazioni.
Kumartuli
Con una lunga passeggiata o un giro veloce in bus/taxi si arriva Kumartuli, la colonia di vasai situata a circa 2,5 km dal Parasnath Mandir. Si tratta di un insediamento di vasai risalente a 300 anni fa dove abili artigiani danno vita al fango argilloso realizzando squisite sculture sacre.
Noi abbiamo avuto la fortuna di capitare qui qualche settimana prima della Durga Puja (la festa religiosa più importante della città) e il quartiere era davvero in grande fermento con statue in costruzione che spuntavano da tutti i buchi. Prendetevi del tempo per girare tra i vicoli e se avete voglia di fare due chiacchiere fermatevi nel negozio di radio antiche del signor Amit Ranjan Karmakar, molto gentile e appassionato del suo piccolo ma fornitissimo negozietto.
Bara Bazar e China Bazar
Da Kumartuli consigliamo di spostarvi a sud e raggiungere due zone di mercato che da pomeriggio in poi sono vivacissime, Bara Bazar e China Bazar. Si tratta per lo più di mercati all’ingrosso ma la zona brulica di attività differenti e di street food e ristoranti.
In particolare al China Bazar (e anche nel vicino Tiretta Bazar) è possibile trovare anche negozi e ristoranti di influenza cinese, non aspettatevi di trovare vero cibo cinese ma si tratta di piatti indo-cinesi, ricette riadattate dagli immigrati dalla Cina per aderire ai gusti locali.
Broadway Bar
Se avete voglia di terminare la serata con una birra fresca e qualche stuzzichino consigliamo di fare un’ultima tappa al Broadway Bar, uno splendido locale notturno dallo stile coloniale dove giovani e meno giovani bengalesi passano le serate a bere e chiacchierare ascoltando musica e guardando cricket in tv.
L’atmosfera è piacevolissima e i prezzi degli alcolici sono bassi, c’è anche birra alla spina (per niente comune da trovare in India!).
Itinerario del terzo giorno a Calcutta
L’ultimo giorno del nostro tour è incentrato sulla visita di College Street e due dei templi più belli della città.
Koley Market
Consigliamo di iniziare la giornata visitando il Koley Market, un mercato ortofrutticolo all’ingrosso che si trova nella bella zona di Bowbazar, vicino alla stazione ferroviaria di Sealdah. Il mercato è probabilmente il più importante fornitore di verdure per la città e le aree limitrofe ed è senza dubbio un buon posto per sperimentare il trambusto di un tradizionale mercato indiano.
College Street
Ecco una delle nostre mete preferite in città, questa è l’area più grande di Calcutta dedicata alle librerie dove puoi trovare di tutto, dai libri di testo universitari ai libri antichi più rari dell’India.
Qualcuno dice che sia il più grande mercato di libri usati al mondo, di sicuro è un centro importante frequentato da studenti, accademici e ricercatori.
College Street venne così chiamata nel 1817 quando l’ufficiale britannico David Hare fondò qui l’Hindu College, che in seguito divenne la Presidency University. Ancora oggi questa zona ospita la maggior parte dei migliori college di Calcutta ed è piena di giovani. A noi piace andarci per l’atmosfera, per l’ottimo (economicissimo) street food e per pranzare alla Indian Coffee House.
Non potete passare da Calcutta e perdervi questo luogo iconico che ha ospitato generazioni e generazioni di intellettuali indiani come Subhash Chandra Bose, Rabindranath Tagore, Amartya Sen e Satyajit Ray, che frequentavano il caffè per discutere le loro idee davanti a una tazza di caffè filtrato all’indiana.
La Coffe House apre alle 12 e vi consigliamo di fare qui un pranzo veloce appena apre le porte prima di ripartire alla volta dei templi più belli di Calcutta.
Dakshineswar Kaali Bari
Il tempio Dakshineswar Kaali, è uno dei più venerati dell’India e merita una visita. Ricordate che non è consentita la fotografia al suo interno.
Costruito in stile Navaratna, è dedicato alla dea Kali e venne commissionato da Rani Rashmoni Devi nel 1855, è obbligatorio lasciare le calzature e dispositivi elettronici in un armadietto sicuro all’esterno. Il complesso è davvero bello e imponente, ha un grande cortile interno e tanti piccoli tempi laterali dedicati a Shiva.
In alcuni giorni della settimana qui si svolgono anche sacrifici animali: informatevi se siete sensibili all’argomento.
Belhur math
Dopo la visita prendi un traghetto da questo punto per raggiungere Belur Math, sul lato opposto del fiume. Il tempio è stato fondato dal leader spirituale Swami Vivekananda che ha formato il gruppo Ramakrishna Mission, di monaci dediti al servizio dell’umanità.
Belur Math è strepitoso, una fusione di stili architettonici religiosi di tutto il mondo, che vuole simboleggiare l’unità nella diversità.
Pensate che qui, insieme alle festività indù, si celebrano anche il Buddha Jayanti e la vigilia di Natale. Il parco del tempio è bellissimo e consigliamo di restare fino al tramonto per vedere l’aarti sul fiume (cerimonia serale di preghiera).
Consigli extra e luoghi insoliti da vedere a Calcutta
La città è davvero grande e piena di cose belle e interessanti da vedere, se avete tempo in più non perdetevi queste attrazioni, che non abbiamo inserito nell’itinerario precedente perché già troppo denso di attività ma che meritano di essere citate in una guida di Calcutta!
Marble Palace
Marble Palace è un sontuoso palazzo del XIX secolo, fondato nel 1835 da Raja Rajendra Mullick, il più ricco mercante bengalese del suo tempo. Questa è proprietà privata, quindi è necessaria l’autorizzazione preventiva da parte dell’Ufficio del Turismo del Bengala occidentale per una visita (quando siamo andati noi non era possibile entrare).
In ogni caso consigliamo di venire a vederlo da fuori e passeggiare nei dintorni perchè il quartiere è davvero bello.
Jorasanko Thakurbari, casa ancestrale di Rabindranath Tagore
A pochi passi dal Marble Palace si trova questo grande edificio rosso che è la casa di Rabindranath Tagore trasformata in un museo. Poeta, filosofo, dramaturgo e scrittore… Rabindranath Tagore, è stato il primo premio Nobel non europeo ed è considerato la stella splendente del Rinascimento del Bengala.
Jorasanko Thakur Bari è la sua casa ancestrale dove è possibile sapere tutto sulla sua vita, la carriera e le opere.
Park Circus
Anche se la condizione dei cittadini è migliorata negli ultimi decenni sono ancora molte le slum a Calcutta: ovviamente questi sono luoghi che è meglio non spettacolarizzare ma detto questo non c’è nulla di male nel fare una passeggiata anche in questi quartieri.
Non si tratta generalmente di zone pericolose, anzi, molte slum sono ben organizzate, come fossero grandi villaggi rurali importati in città. Ci sono negozietti, mercati, scuole, templi o moschee… tutto quello che serve alla comunità locale che vive in modo molto umile ma in una relativa normalità.
Se volete vedere una di queste realtà consigliamo di andare nella zona di Park Circus, qui si arriva con la metro e a poca distanza dalla fermata a ridosse delle rotaie si trovano aree di slum tra le più consolidate della città.
Non vi consigliamo di vedere invece altre slum più grandi e conosciute perché stanno diventando una sorta di circo.
Tempio Kalighat
Non siamo riusciti a inserirlo nel nostro itinerario, ma bisognerebbe sicuramente trovare il tempo per visitare il Kalighat Temple e la bella area che lo circonda. Arrivare non è difficile perché c’è una metro abbastanza vicina (Jatin Das Park), il tempio dedicato alla dea Kali è uno dei più caotici della città e se temete la ressa è meglio ammirarlo da fuori.
Prendetevi però un po’ di tempo per vedere bene il quartiere che è pieno di bellissimi mercati e viuzze colorate.
Assaggiare i dolci bengalesi
Amiamo la cucina bengalese e in particolare andiamo pazzi per la pasticceria di Calcutta. Se volete un consiglio su dove asssaggiare le prelibatezze bengalesi migliori noi non abbiamo dubbi: Girish Ch. Dey & Nakur Ch. Nandy è il nostro negozio preferito, soprattutto per i suoi singara alla frutta secca e si trova in zona Manicktala.
Park Street
Non abbiamo voluto inserirla nel nostro itinerario perché pensiamo che restando pochi giorni in città non sia molto utile, ma a chi rimane più a lungo può far comodo sapere che Park Street è la via ricca e occidentale di Kolkata: nei dintorni troverete alberghi lussuosi, ristoranti di alta categoria e negozi per chi ha soldi da spendere.