pellegrinagggio antichissimo tra montagne e paesini di campagna
Nell’immaginario collettivo un viaggio in Giappone comprende di solito due tipologie di paesaggio: quello futuristico e iperurbanizzato di Tokyo si contrappone alla quiete dei templi e dei giardini di Kyoto. Sono pochi i viaggiatori che arrivano nel Sol Levante per godersi la sua natura selvaggia e incontaminata. Chi vuole farlo ha molte alternative e una di queste sono i tanti pellegrinaggi e trekking su percorsi antichissimi, come il Kumano Kodo. Alzi la mano chi ha mai pensato al viaggio in Giappone come una vacanza all’insegna di parchi naturali, foreste secolari e villaggi di montagna sperduti nel nulla più assoluto. Ora provate a contrapporre queste immagini con quelle che avete del paese, fortemente legate alla sua cultura pop, fatta di idol, manga e grattacieli con insegne al neon sfavillanti. Questa compresenza tra due mondi all’apparenza così lontani l’uno dall’altro è la vera potenza del paese: non limitatevi solo al suo lato più conosciuto, approfondite anche quello naturalistico, perché potrebbe riservarvi sorprese davvero inattese.
Grazie ai suoi affascinanti paesaggi naturali e alla storia millenaria delle vie di pellegrinaggio che li attraversano, il Giappone è la terra ideale per chi ama fare trekking, hiking o anche solo camminare disperso tra boschi e montagne. Le possibilità per gli amanti delle passeggiate sono pressoché infinite e variano da semplici escursioni di un giorno fino ad arrivare a cammini lunghi e complessi come il Pellegrinaggio di Shikoku (detto anche degli 88 templi o di Kobo Daishi); il cammino sul Kumano Kodo sta a metà tra questi due estremi: durando 5-6 giorni consente di fare un’esperienza di trekking, ma senza dovergli per forza dedicare l’intero viaggio in Giappone.
ABBIAMO SCRITTO UNA GUIDA A KOBE, OSAKA, KYOTO E NARA
Di cosa parliamo in questo articolo:
- Storia, informazioni e curiosità sul pellegrinaggio di Kumano Kodo
- Perché fare il cammino sul Kumano Kodo
- Come organizzare un trekking sul Kumano Kodo
- Come arrivare al punto di partenza del Kumano Kodo
- Gli itinerari del Kumano Kodo: Nakahechi
- Zaino, abbigliamento e accessori per affrontare il pellegrinaggio
- Quanto costa percorrere il cammino del Kumano Kodo
- Dual Pilgrim: il gemellaggio con il Cammino di Santiago
Storia, informazioni e curiosità sul pellegrinaggio di Kumano Kodo
Il pellegrinaggio di Kumano Kodo si snoda attraverso la penisola del Kii, nella prefettura di Wakayama. Probabilmente ne avrete sentito parlare per due mete molto conosciute, ovvero Shirahama, che ospita una delle più belle spiagge di tutto il Giappone e Yunomine Onsen, villaggio termale raccolto, intimo e rurale, che si attraversa anche durante il pellegrinaggio di Kumano Kodo. Per capirci, il Kii è a sud di Osaka e di Kyoto, certamente fuori dai percorsi turistici principali del paese, ma non per questo (o forse proprio grazie a questo) è privo di fascino.
Fin da tempi antichissimi, si parla addirittura della preistoria, l’area del Kumano Kodo è stata ammantata di un’aura mistica, sacra e religiosa. Nel corso dei secoli queste montagne sono diventate il luogo di ritiro e formazione per quanti volessero intraprendere un percorso ascetico. Ma intorno all’XI secolo sono iniziati veri e propri pellegrinaggi tra i tre templi più importanti dell’area di Kumano, ovvero il Kumano Hongu Taisha, il Kumano Nachi Taisha e il Kumano Hayatama Taisha. Pensate che nel corso dei due secoli successivi la famiglia reale ha percorso oltre 100 volte questi sentieri, rendendoli molto popolari tra fedeli e credenti dell’epoca: è in questi anni che nascono le prime strutture per pellegrini del Kumano Kodo (come le tea house) e di cui ancora oggi si possono vedere i resti durante il cammino.
Fino alla fine del XVII secolo però il cammino di Kumano Kodo era percorso quasi esclusivamente dai reali, da ricchi aristocratici e da samurai: le difficoltà economiche della popolazione e la pericolosità di questi sentieri li rendeva off-limits per il popolo. I primi 50 anni del 1900 sono però stati probabilmente i più duri per i pellegrini che volevano percorrere il Kumano Kodo: prima le misure che vietavano il sincretismo tra Buddhismo e Scintoismo, poi la Seconda Guerra Mondiale, hanno di fatto rallentato, se non bloccato l’afflusso in queste aree. È solo dalla metà degli anni ’80, con l’arrivo del turismo di massa in Giappone che queste tortuose strade di montagna hanno ricominciato a popolarsi: dal 2004, quando è diventato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, pellegrini da tutto il mondo anno hanno iniziato a conoscere e percorrere le antiche vie sui cu camminavano dieci secoli prima i reali del Giappone.
Perché fare il cammino sul Kumano Kodo
I motivi per cui fare un pellegrinaggio sono tanti e spesso molto personali: c’è chi la vede come una prova e chi ha bisogno di un momento di riflessione in una fase particolarmente delicata della vita. Ovviamente per i fedeli ci sono motivazioni religiose, mentre gli amanti della natura e della montagna arriveranno da queste parti per godersi gli splendidi paesaggi che la penisola del Kii regala. Ma oltre a tutto questo, a nostro parere c’è un’altra ragione per la quale durante un viaggio in Giappone un trekking come quello sul Kumano Kodo è realmente imprescindibile: non importa quanto avventurosi siate e quanto andiate alla ricerca del paesino più nascosto e meno conosciuto, perché senza un percorso come questo avrete davvero poche possibilità di vedere la faccia davvero rurale del paese. Nei giorni di pellegrinaggio attraverserete villaggi che contano dieci case, abbarbicati sulle montagne, che sorgono nel bel mezzo di una foresta e che non hanno nessun altra cittadina vicino nel giro di decine di chilometri.
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Come arrivereste in questi posti se non con un cammino del genere? Non ci sono guide che vi segnalino questi paesini, così come non esistono viaggi organizzati che giungano in zone sperdute del paese come quelle attraversate dal pellegrinaggio. Il principale motivo per cui mettersi in cammino sul Kumano Kodo è senza dubbio quello di poter arrivare in luoghi che altrimenti non vedreste, nel cuore del Giappone rurale che altrimenti vi rimarrebbe oscuro. Certo, alcuni itinerari prevedono la visita di Hongu e del suo gigantesco torii, abbinata a una notte tra le terme di Yonumine Onsen, ma questi sono solo le tappe più conosciute di un percorso altrimenti estraneo al turismo e che rimane quindi davvero tradizionale.
Come organizzare un trekking sul Kumano Kodo
Organizzare un trekking sul Kumano Kodo non è facilissimo: le informazioni che si trovano online sono poche e frammentarie e la difficoltà della lingua è un ostacolo abbastanza insormontabile. Inoltre l’assoluta scarsità di strutture ricettive sul percorso rende necessario programmare il vostro viaggio con almeno due-quattro settimane di anticipo, soprattutto se il vostro budget non è troppo alto.
Due delle informazioni chiave per non avere problemi durante il cammino sono l’importanza di prenotare con anticipo i vostri alloggi e non dimenticarvi di chiedere che i pasti siano compresi nei costi del vostro pernottamento. Prenotando con anticipo vi garantirete le migliori strutture, che in questo caso non sono quelle più belle, ma quelle più vicine al punto di arrivo di ogni tappa: vi ritroverete infatti in villaggi minuscoli che ospitano, quando va bene, due guest-house; una volta esaurita la disponibilità in queste dovrete spostarvi nella cittadina più vicina, spesso a qualche decina di chilometri, con autobus che passano abbastanza di rado. Il discorso dei pasti è sempre legato all’ambiente rurale dove verrete proiettati: spesso e volentieri nei villaggi dove alloggerete non ci saranno ristoranti né mini-market, motivo per il quale è sempre bene richiedere che la struttura cucini per voi. È una buona idea assicurarsi che vi forniscano anche un packed-lunch per il pranzo durante i giorni di cammino in quanto molto raramente attraverserete cittadine e sarete per la stragrande maggioranza del tempo sperduti tra le montagne.
Come prenotare gli alloggi sul pellegrinaggio di Kumano Kodo? Fatto salvo per le città di partenza e arrivo del percorso Nakahechi (ne parleremo dopo), ovvero Tanabe e Nachi-Katsuura, non potrete utilizzare né Booking né Airbnb. Tutte le sistemazioni sul cammino (come avviene anche sul Pellegrinaggio degli 88 Templi) sono infatti gestite da Kumano Travel, una sorta di associazione che si occupa di sviluppare e preservare il turismo sul Kumano Kodo. Il sistema di prenotazione è un pochino macchinoso, ma alla fine si rivelerà efficace: dopo aver fatto la lista delle tappe che vorrete fare (le vediamo nei paragrafi successivi) andate sulla pagina di ricerca di Kumano Travel e inserite le zone in cui vorrete alloggiare. Noterete che spesso non troverete una sistemazione proprio nel luogo dove finisce la vostra tappa, ma in paesi vicini. Dovrete quindi spostarvi con autobus o con altre soluzioni, a volte proposte sul sito. Alcune guest-house non operano tutti i giorni della settimana: questo potrebbe far saltare i vostri piani e costringervi a cambiare le date di partenza o di arrivo o addirittura farvi fare una sosta di un giorno durante il vostro cammino.
Il grosso problema è che non vedrete la disponibilità delle strutture ricettive direttamente sul sito, ma vi verrà comunicata con una mail successiva. Il sistema infatti funziona così: effettuate le prenotazioni, curandovi di mettere anche delle riserve se la vostra prima scelta non fosse disponibile, e riceverete una prima email di conferma. Dopo 4-5 giorni (a volte anche una settimana) vi risponderanno dicendovi quali strutture hanno disponibilità e proponendovi alternative. Dovrete rispondere a questa mail comunicando eventuali cambiamenti e solo dopo 3-4 giorni riceverete un’ulteriore comunicazione con la conferma dei vostri alloggi, che si renderà ufficiale solo dal momento in cui effettuerete il pagamento tramite carta di credito.
Ora capite l’importanza di organizzare con molto preavviso il pellegrinaggio sul Kumano Kodo?
Come arrivare al punto di partenza del Kumano Kodo
Come vedremo successivamente il Kumano Kodo non ospita un solo cammino, ma una serie di percorsi diversi: tra questi il più battuto e quello che vi consigliamo di fare è sicuramente il Nakahechi, che parte da Takijiri Oji (la parola oji ricorrerà molte volte durante il vostro percorso: si tratta di piccoli, spesso piccolissimi santuari che servono al pellegrino per pregare e riposare), che si trova a circa 40 minuti in autobus da Tanabe.
Come arrivare quindi a Tanabe? Il punto di partenza migliore per arrivarci è senza ombra di dubbio Osaka. Ci sono diversi modi per arrivare da Osaka a Tanabe: il più veloce (circa 2 ore), che ovviamente è anche il più costoso, prevede di prendere un treno JR dalla stazione di Tennoji, diretto a Kii Tanabe, al costo di circa 4800 yen. Soluzione ideale solo per chi ha un JR Pass e vuole sfruttarlo. Noi crediamo invece che la soluzione ideale sia un autobus diretto che parte da Ocat Bus Terminal (non lontano dalla stazione di Namba) e in poco meno di tre ore vi porta a Tanabe. Il bus effettua una sosta ed è dotato di bagno. Bisogna prenotarlo almeno qualche giorno prima (recandosi all’Ocat Bus Terminal) e costa 2880 yen.
Dalla stazione di Tanabe dovrete prendere un altro autobus per arrivare a Takijiri Oji, per un percorso della durata di circa quaranta minuti. A questo sito trovate gli orari.
Se seguirete il percorso Nakahechi il vostro punto di arrivo sarà Nachi-Katsuura: da lì dovrete tornare a Osaka, prima di recarvi altrove. Infatti anche se le vostre prossime tappe dovessero essere Kyoto, Nara o Kobe, Osaka sarà sempre la fermata intermedia obbligata. Per arrivarci dovrete prendere un treno della Kisei Line (JR) fino a Tanabe (1660 yen e due ore di viaggio) e poi utilizzare lo stesso autobus dell’andata che con 2880 yen e in tre ore vi porterà all’Ocat Bus Terminal di Osaka.
Gli itinerari del Kumano Kodo: Nakahechi
Come abbiamo già sottolineato, non esiste un solo cammino di Kumano Kodo: si tratta infatti di una serie di pellegrinaggi diversi, che si svolgono più o meno nella stessa area. Oggi solo alcuni di quelli storici sono sopravvissuti e sono realmente percorribili: in particolare il percorso Oseji si è perso nel corso dei secoli e oggi non può essere seguito. C’è poi il Kohechi, che parte dal Monte Koyasan e arriva a Nachi, che è molto lungo e particolarmente impegnativo, sia a livello di difficoltà del percorso che per l’impossibilità in molte tappe di trovare un alloggio. Consigliato solo a chi è quindi molto, molto allenato e prevede la possibilità di dormire in tenda (e portare la tenda sulle spalle non è affatto facile quando si cammina per 20 chilometri al giorno in montagna); il Omine Okugake Michi parte da Nara e arriva a Nachi e l’Iseji, che parte dal santuario di Ise sono molto interessanti ma poco conosciuti e quindi difficili da praticare, specialmente se non si parla giapponese.
Il pellegrinaggio per eccellenza, quello più battuto, è invece il Nakahechi, che taglia la penisola di Kii da ovest a est, per un totale di circa 65-70 chilometri: sono presenti di tanto in tantoalcune deviazioni a causa dei tifoni che spesso costringono a cambiare parte del percorso. Le tappe sono 4 o 5, a seconda del fatto che vogliate o meno spezzare in due la prima. In ogni caso potete sempre studiare delle tempistiche in linea con il vostro stato di forma e le vostre caratteristiche fisiche: considerate che il Kumano Kodo Nakahechi è un percorso di trekking non particolarmente impegnativo, ma che presenta giornate in cui dovete camminare anche 6-7 ore, con dislivelli giornalieri che arrivano anche a 1000 metri. A complicare le cose ci si mette poi il terreno: non camminerete quasi mai su asfalto ma sempre in mezzo a boschi e montagne, su sentieri battuti, segnalati, ma con terreni scivolosi, scoscesi e che poco aiutano il camminatore. Insomma, dovrete essere abbastanza allenati per superare indenni il cammino: niente di trascendentale, ma ci sono alcune tappe discretamente impegnative.
Cioè di cui non vi dovrete preoccupare invece è di sbagliare strada: chi è abituato ai cammini italiani, ma anche europei, avrà una gradita sorpresa: il Kumano Kodo è perfettamente segnalato e a ogni svolta troverete indicazioni che vi impediranno di sbagliare (addirittura le strade che non appartengono al vostro itinerario sono precedute da un bel cartello not kumano kodo). Altra cosa che vi lascerà a bocca aperta è la presenza di bagni, organizzati e perfettamente puliti, in punti strategici di ogni tappa: qui potrete anche riempire le vostre borracce, visto che l’acqua è potabile. Spesso insieme ai servizi igienici troverete anche tavoli e sedie per consumare il vostro pasto e distributori automatici di bibite per ricaricarvi di zuccheri ed energie. Troverete raramente negozi o ristoranti sul percorso, quindi ricordatevi di organizzarvi per i pasti, come già sottolineato.
L’abbiamo già detto ma lo ripetiamo: l’arrivo delle tappe è soggettivo e dipende da molti fattori, primo tra questi l’alloggio che troverete. Spulciando nel sito Kumano Travel (si veda sopra) troverete la “zona” in cui alloggiare, che corrisponde alla fine della tappa. Potrete così scegliere alberghi in un raggio di qualche chilometro dal termine del percorso designato, quindi potrebbe capitarvi di dover camminare di più o di meno rispetto a quanto riportiamo.
Tanabe: prima di partire per il Kumano Kodo
Tanabe è la cittadina più vicina a Takijiri-oji, ovvero il punto di partenza del pellegrinaggio. Nonostante conti oltre 70 mila abitanti è molto quieta e sonnecchiosa, il clima ideale per rilassarsi prima di un lungo cammino. Vi consigliamo di arrivare nel primo pomeriggio, sistemarvi in albergo, fare un giro in città, mangiare e andare a letto di buon’ora perché il giorno dopo dovrete partire presto.
Ricordatevi di ritirare la credenziale del pellegrino, ovvero un libretto in cui dovrete apporre i vari timbri che incontrerete sul vostro cammino e che sono, oltre a un bellissimo ricordo, la dimostrazione che avete intrapreso (e concluso) il percorso. Ve la consegneranno gratuitamente al Tanabe Tourist Information Center e al Kumano Travel Support Center, entrambi vicini alla stazione JR Kii Tanabe. Cercate anche l’opuscolo con tutte le mappe, i percorsi e le spiegazioni del pellegrinaggio, sarà fondamentale per orientarvi durante il cammino; è gratuito.
Se avete un po’ di tempo fate poi un giro in spiaggia e per mangiare ricordatevi che intorno alla stazione c’è un’area piena zeppa di locali e ristoranti in cui avrete l’imbarazzo della scelta.
Per quanto riguarda l’alloggio a Tanabe per quanto ci riguarda il miglior rapporto qualità/prezzo se lo aggiudica la Guesthouse Takao, sia per gentilezza, che per posizione della struttura.
Prima Tappa: Takijiri-oji – Tsugizakura-oji
Questa prima tappa è una delle più dure dell’intero percorso: 16,8 chilometri per un totale di 1260 metri di dislivello. Impiegherete non meno di 6 ore, ma contatene anche 8 se volete stare dalla parte del sicuro. Se non ve la sentite potete spezzarla in due: infatti a chi non è molto allenato consigliamo di iniziare con una prima tappa corta che va da Takijiri-oji a Takahara, per un totale di 3,9 chilometri e 430 metri di dislivello totale. Per questa parte qui impiegherete 2-3 ore.
Noi abbiamo preferito percorrere interamente i quasi 17 chilometri, non senza difficoltà: soprattutto le prime due ore sono in costante e ripida salita, fino all’arrivo a Takahara (dove si ferma chi spezza il percorso), un minuscolo paese di montagna in cui potrete rilassarvi guardando il panorama e i contadini che lavorano nei campi. Troverete bagni pubblici, qualche negozietto e distributori automatici di bevande. In particolare se siete alla ricerca di un posto dove ristorarvi dovrete andare al Cafè Keyaki che si trova appena fuori dal paesino, seguendo le indicazioni del Kumano Kodo.
La seconda parte di questa tappa è più abbordabile e alterna salite più dolci a lunghe discese. Quasi tutto il percorso è in mezzo al bosco, quindi non dovrete preoccuparvi di eventuale sole battente. Troverete almeno 3-4 punti acqua e bagni.
Seconda Tappa: Tsugizakura-oji – Yunomine Onsen
Anche questa tappa, come la prima, presenta varie opzioni, che sceglierete a seconda delle vostre esigenze. Nel percorso ufficiale infatti viene divisa in due parti: in molti partono da Tsugizakura-oji e arrivano a Hosshinmon-oji, percorrendo circa 14 chilometri con un totale di elevazione di poco meno di 800 metri (considerate circa 6/7 ore di cammino). Da qui il giorno dopo fanno una tappa più breve da Hosshinmon-oji a Kumano Hongu Taisha, 7,5 chilometri, 200 metri di dislivello, meno di 3 ore, e il giorno dopo proseguono per quella che noi consideriamo la terza tappa.
Noi abbiamo preferito un percorso leggermente diverso che ci ha costretto a camminare più a lungo in questa seconda tappa, ma ci ha consentito di fare un giorno di pausa, relax e turismo nella zona tra Hongu e Yunomine Onsen. In pratica non solo abbiamo fatto i due segmenti di cui sopra in una sola giornata, ma a questi abbiamo aggiunto il tratto che arriva fino a Yunomine Onsen. Abbiamo camminato per circa 26 chilometri, con un dislivello di circa 1200 metri. Il nostro percorso è stato viziato da un detour molto lungo che è stato organizzato a seguito dei tifoni che hanno colpito il Giappone nel Settembre del 2018. Il percorso originale non prevede infatti che si passi da Hongu per arrivare a Yunomine Onsen (allungando l’itinerario), ma che si transiti presso Akagi-goe junction. Durante il vostro percorso verificate e se potete evitate di allungare inutilmente: una volta arrivati a Hongu sarete davvero stanchi e affrontare la salita che vi porta a Yunomine non sarà affatto facile. Se pensate di non farcela potreste pernottare in loco (anche se ci sono meno opzioni rispetto alla cittadina che dista solo pochi chilometri), oppure prendere un autobus che arriva nel paesino celebre per i suoi stabilimenti termali.
In totale troverete almeno 4-5 bagni e quindi altrettanti luoghi dove rifornire le vostre borracce e riposare qualche minuto. Il percorso è quasi tutto sterrato (salvo i primi 3 chilometri e poco altro) e all’ombra del bosco.
Perché abbiamo scelto di unire le due tappe? Non abbiamo solo preferito camminare di più un giorno per poi aver tempo di riposarci quello successivo, ma a spingerci a farlo è stata anche l’area, che necessita di essere visitata non al volo, dopo 8 ore di cammino e in fretta prima che faccia buio. Se seguite il nostro consiglio alloggerete a Yonomine Onsen, un minuscolo paesino di montagna che si sviluppa intorno a un fiumiciattolo. Qui da centinaia e centinaia di anni i giapponesi vengono per le sue celebri terme: non solo ogni guest-house ha un onsen privato, ma si possono utilizzare anche quelli pubblici, nel bel mezzo del paese. In particolare non dovete perdervi l’esperienza del Tsuboyu: World Heritage Onsen, una struttura antichissima, composto solo di una piccola baracca in legno che poggia direttamente sul fiume e in cui si entra al massimo in due. 30 minuti costano 770 yen (il biglietto comprende l’ingresso ai bagni pubblici), potete acquistare il tagliando per entrare in un ufficio nel centro, di fronte ai bagni pubblici. Che altro fare a Yunomine? Esplorare i suoi dintorni è sicuramente l’attività più divertente: se potete affittate una bicicletta e informatevi sulla tante cascate che popolano questa zona del Giappone rurale, anzi, ruralissimo. Altra attività molto popolare è cuocere delle uova, facendole diventare sode, in una pozza termale proprio nel bel mezzo della cittadina. Passate metà della vostra giornata libera da queste parti e poi dirigetevi verso Kumano Hongu Taisha, che dista 3-4 chilometri, magari percorrendoli in bus.
A Hongu c’è uno dei tre grandi templi fondamentali del pellegrinaggio di Kumano Kodo, ovvero il Kumano Hongu Taisha Grand Shrine, a cui fare assolutamente visita. A poche centinaia di metri dal tempio, a cui arriverete da una scalinata molto suggestiva, c’è l’Oyunohara, ovvero il luogo dove il grande tempio era collocato fino al 1889 quando è stato spazzato via da un’inondazione e ricostruito dove si trova ora. A ricordarne la storia è stato costruito un gigantesco torii (porte tradizionali che sono collocate all’ingresso dei templi scintoisti) che con i suoi 33,9 metri di altezza e 42 di larghezza è il più grande al mondo. Inutile sottolineare come l’immagine di questo torii immenso che si erge tra campi di riso e circondato dalle montagne, sarà sicuramente uno dei ricordi più belli dell’intero cammino.
Terza tappa: Ukegawa trailhead – Koguchi
Se dormite a Yunomine Onsen dovrete svegliarvi presto, prendere un autobus fino a Hongu e di lì dirigervi verso l’inizio ufficiale della tappa. Infatti quello che è chiamato Ukegawa trailhead, si trova a circa 45 minuti di cammino dal centro città. Per arrivarci date le spalle al grande tempio e proseguite dritto per la strada principale per circa 3 chilometri o poco più. Una volta arrivati nella minuscola cittadina di Ukegawa attraversatela e dopo il secondo ponte, sulla vostra destra troverete le indicazioni per l’inizio del percorso. Arrivarci potrebbe non essere facile, ma se chiedete tutti sapranno indicarvi la via.
Affronterete una tappa abbastanza breve e semplice (13 chilometri, 670 metri di elevazione, 5 ore circa) perché la lunga salita iniziale è quasi sempre dolce, così come la discesa.
Koguchi rappresenta la fine di questa tappa di Kumano Kodo, ma la vostra giornata potrebbe non essere conclusa. Se avete prenotato a Koguchi potrete raggiungere a piedi il vostro alloggio (ce ne sono solo un paio e spesso sold out), altrimenti molto probabilmente pernotterete in uno dei tanti paesini che dividono Koguchi da Shingu, città principale della zona. Qui sarete in aperta campagna, che significa: autobus ogni 2-3 ore, nessun ristorante/negozio per chilometri e pochissima gente in giro a cui chiedere. Koguchi è infatti un villaggio di appena una quindicina di case in tutto. Quindi: informatevi prima di partire per questa terza tappa su dove si trovi esattamente il vostro albergo/guesthouse e in caso sia lontano dal punto di arrivo verificate di poterlo raggiungere in autobus (a questo link trovate gli orari); in alternativa potrete affidarvi all’autostop, molto efficace in queste zone, o chiedere un passaggio ai gestori dell’alloggio.
Durante la tappa c’è un solo bagno e quindi punto acqua: organizzatevi di conseguenza.
Quarta tappa: Koguchi – Nachisan
Ultima tappa, che vi porterà alla fine del vostro pellegrinaggio, dritti in uno scenario da favola che è un po’ il simbolo di tutto il cammino, ovvero il Nachi-no-Otaki: il tempio si staglia tra le montagne con una bellissima cascata che fa da sfondo al tutto. Per arrivare a godervi questa meraviglia dovrete affrontare la tappa più impegnativa dell’intero percorso: 14 chilometri con oltre 1200 metri di elevazione per un totale di 8-9 ore di cammino. In particolare è la prima lunga salita che mette a dura prova quasi tutti: parliamo di 4,5 chilometri, tra gradoni di legno costruiti nel fango della foresta (spesso piove da queste parti) in cui guadagnerete qualcosa come 800 metri di dislivello. A questo seguiranno piccole discese e altrettante salite, fino ad arrivare altri ultimi 4 chilometri di continua discesa, impegnativa per le ginocchia. Circa un chilometro prima dell’arrivo inizierete a sentire il rumore di una cascata in lontananza: è la potenza della Nachi Waterfall, la cui bellezza vi aspetta come a darvi il ben arrivati dopo quattro giorni di cammino.
Siete arrivati alla fine del pellegrinaggio di Kumano Kodo e ad attendervi c’è il Nachisan Seiganto-ji temple: quattro piani di pagoda, rosso fuoco accerchiata dalle montagne che avete appena finito di scalare. Dopo le classiche foto di rito arrivate fino ai piedi della cascata, per ammirarla da vicinissimo.
Per arrivare a Katsuura (dove ci sono gli alloggi) dovrete prendere un autobus (che passa proprio davanti all’ingresso del tempio ai piedi della cascata) che vi porterà proprio davanti alla stazione della cittadina. Il nostro consiglio è di restare almeno una notte da queste parti, sia per riposare prima di tornare verso Osaka, sia perché questa zona della costa è famosa per ospitare alcuni dei ristoranti di pesce migliori di tutto il paese. Qui è popolare ordinare “balena” e “delfino”: noi abbiamo evitato, ma magari a voi interessano.
Se vi state chiedendo dove dormire a Nachi-Katsuura noi vi consigliamo il Midtown Sakura Apartment, poco fuori città ma enorme. Proprietari gentilissimi che gratuitamente vi verranno a prendere e riporteranno in stazione e vi daranno una bicicletta per velocizzare i vostri spostamenti.
Zaino, abbigliamento e accessori per affrontare il pellegrinaggio
Ogni tappa del cammino di Kumano Kodo avrà una durata che varia dalle 4 alle 8 ore e da quelle parti la pioggia è molto frequente. Questo comporta almeno tre tipi di necessità: avere uno zaino leggero, scarpe comode adatte ai terreni accidentati e scivolose e un abbigliamento che il più possibile impermeabile.
Iniziamo con la questione zaino: gli appassionati di trekking consigliano di portare sulle spalle massimo il 10% del proprio peso corporeo. Questo significa che soprattutto le persone magre e non troppo alte dovranno rinunciare a gran parte delle comodità durante il pellegrinaggio. Il nostro primo consiglio è: se siete in Giappone per un lungo viaggio e Kumano Kodo è solo una parte di esso, non portatevi dietro tutto lo zaino e il suo contenuto. Come fare allora? Due soluzioni: la prima è quella che sconsigliamo, ovvero quella di chiedere che il vostro bagaglio venga spedito giornalmente da un albergo all’altro tramite un servizio chiamato Takkyubin offerto dalla compagnia di Yamato Transport. Praticamente tutti gli alloggi in Giappone conoscono e offrono questa possibilità, che però è abbastanza cara (parliamo di una decina di euro a trasporto, spesso di più se le distanze sono ampie). La soluzione migliore è invece quella di lasciare tutto in uno dei tanti lockers a lungo termine che trovate a Osaka, in quanto con grandissime probabilità il vostro viaggio verso il trekking inizierà e finirà proprio da lì. Spenderete circa 10 euro per una settimana intera.
Prima di partire quindi procuratevi uno zainetto piccolino, resistente e comodo, con cui stare via i 5 giorni del pellegrinaggio. Noi abbiamo ne abbiamo utilizzato uno da 15 litri, pieghevole, sufficiente soprattutto perché è gran parte degli alloggi offrono lavatrice e asciugatrici e gettone, con cui lavare i proprio vestiti giornalmente. Peso totale: poco più di 3 chili.
Cosa abbiamo messo nello zaino per il pellegrinaggio di Kumano Kodo?
- Biancheria intima
- Calzettoni da trekking ed escursionismo
- Scarpe da trail/off road rigorosamente in goretex
- Ghette, in caso di pioggia
- 3 tshirt
- 1 felpa
- Giacca a vento impermeabile/kway
- Cerotti Compeed per le vesciche
- Beauty essenziale (considerate che shampoo e bagnoschiuma vengono solitamente forniti)
- Telo bagno leggero e ad asciugatura rapida
- Piccola macchina fotografica
Quanto costa percorrere il cammino del Kumano Kodo
Lo diciamo subito: percorrere il pellegrinaggio non è economico; gli alloggi sono pochi e abbastanza cari, così come i trasporti nelle zone rurali, capillari ma decisamente costosi. Chiaramente i costi che vedete riportati sono da considerarsi esclusi di voli da e per l’Italia e di tutto il resto che comporta un viaggio in Giappone. Immaginiamo infatti che il Kumano Kodo sia solo una parte della vostra permanenza nel Sol Levante.
Noi siamo andati abbastanza al risparmio e abbiamo speso:
- Trasporti: circa 80 euro (andata e ritorno da e per Osaka e qualche autobus locale, come per esempio quello che da Tanabe vi porta alla prima tappa del percorso)
- Alloggio: circa 300 euro (per un totale di 6 notti), considerando che durante le 4 notti sul cammino abbiamo speso circa 60 euro a notte. Alcune di queste tariffe comprendevano i pasti.
- Pasti: abbiamo dovuto pagare solo alcuni dei pasti perché molti erano compresi nel costo della camera. Spesa totale: circa 60 euro.
Dual Pilgrim: il gemellaggio col Cammino di Santiago
Negli ultimi anni il cammino di Kumano Kodo è diventato decisamente popolare tra gli occidentali. Come ha fatto a fare questo salto? Semplice: c’è un gemellaggio con il cammino più conosciuto al mondo, ovvero quello di Santiago de Compostela. Questo significa che i due pellegrinaggi si fanno pubblicità vicendevolmente e che completandoli entrambi avrete una speciale pin del pellegrino e un certificato. Quindi se avete percorso il Cammino di Santiago portate con voi la vostra credenziale del pellegrino! Ricordatevi di apporre tutti i timbri che trovate sul Kumano Kodo e quando arrivate a Hongu recatevi al Kumano Hongu Heritage Center e diventate dual pilgrim. Se fate il percorso inverso rispetto a quello che vi indichiamo noi e quindi partite da Katsuura per arrivare a Tanabe, dovrete dirigervi al Tanabe Tourist Information Center per avere la vostra spilletta.