distillato * ubriacarsi * dipendenza * ritualità
Decine e decine di bottiglie verdi su ogni tavolo, ecco la prima cosa che si nota nei ristoranti e nei locali in Corea del Sud. È trasparente e va giù come l’acqua: cosa sarà questa bevanda che i coreani amano molto più della birra e consumano con avidità?
Cominciamo col dire che nonostante fuori dalla Corea del Sud il Soju è una bevanda relativamente poco conosciuta (cosa si mangia mentre si beve Soju? Fai un viaggio nello street-food coreano!). Ma cosa è possibile, visto che è l’alcolico più consumato al mondo e esportato in oltre ottanta paesi, dall’Asia agli Stati Uniti, passando per l’Europa? Un dato, non ufficiale, ma che circola molto, dice che ogni anno nella sola Corea del Sud si consumino più di 3 miliardi di bottiglie di Soju. Considerando che gli abitanti sono circa 50 milioni e circa 7 milioni sono bambini, si stima che ogni coreano beva in media quasi due bottiglie di Soju a settimana.
Una bottiglia di Soju costa poco più di 1 euro
È un distillato che può essere fatto con riso, orzo o frumento, che ha le sue origini nel tredicesimo secolo. Oggi il mercato si divide in due parti ben distinte: la prima è per un consumo quotidiano, con il Soju fatto miscelando il distillato con l’acqua, la seconda utilizza la ricetta tradizionale ed è destinata ad un consumo più consapevole e degustativo. Una bottiglia di Soju, solitamente di 375 millilitri, ha una gradazione alcolica variabile dai 16 gradi ai 45 gradi, ma quelle che si trovano in tutti i supermercati, locali, ristoranti e convenience store hanno circa 20 gradi. Il prezzo è molto basso, solitamente tra i 1000 e i 2500 krw, vale a dire un paio di euro. La sua economicità, unita ad un sapore molto ruffiano (specialmente nelle varianti aromatizzate), ne hanno fatto una bevanda ultra popolare. Diciamo che in Corea del Sud se ti piace il Soju non è difficile ubriacarsi con meno di cinque euro.
Esiste una ritualità tipica del bere Soju
Se è vero che in tutta l’Asia stare a tavola è uno dei momenti più conviviali della giornata, è altrettanto vero che bere il Soju sia probabilmente uno degli atti più socializzanti di cui si possa godere in Corea del Sud. E la ritualità che che lo accompagna rende il tutto ancora più affascinante: non versatevi mai il Soju da soli, bevete il vostro bicchiere tutto in un sorso e versatelo utilizzando due mani. Una terrà la bottiglia, l’altra sarà a sostegno del braccio che tiene la bottiglia.
Quasi ogni città ha il suo Soju tradizionale, quindi girando la Corea da nord a sud sentirete sapori davvero diversi (parlando di bevanda artigianale!). Quello più conosciuto è quello di Andong, che grazie al suo lungo processo di fermentazione, non solo ha una gradazione alcolica molto elevata (spesso intorno ai 40 gradi) ma anche un sapore molto particolare.
Non partite per la Corea del Sud senza prima aver acquistato le guide di viaggio Lonely Planet e qualche libro di approfondimento sul cosiddetto miracolo economico coreano.