recensioni dei libri che hanno ispirato la nostra vita da nomadi digitali
Avere tanto tempo per leggere è uno dei vantaggi della nostra vita da nomadi digitali: ogni momento è buono per immergersi nella lettura, mentre si viaggia da una meta all’altra su un treno o su un autobus oppure a pomeriggio in spiaggia o all’ombra di un albero mentre ci si riposa in un parco. La questione è: quali sono i libri più adatti da leggere mentre si viaggia? La nostra vita “nomade” ha molti tempi morti, quelli non dedicati al lavoro e all’esplorazione delle mete di viaggio sono tutti momenti nei quali coltivare le nostre passioni e rilassarci.
La lettura necessita di tempo, quiete e concentrazione ed è un piacere che abbiamo ritrovato nel momento in cui ci siamo liberati dallo stress quotidiano di una routine troppo serrata.
Cosa ci piace leggere? Libri che ci ispirano, storie vere di persone che si raccontano e che ci donano pezzi importanti delle loro vite. E quale momento migliore da raccontare se non quello del viaggio?
Abbiamo selezionato alcuni tra i nostri libri preferiti che raccontano come il viaggio possa cambiare le persone: alcuni hanno contribuito alla nostra scelta di partire a tempo indeterminato, mentre altri sono recenti piacevoli scoperte. In ogni caso sono tutti preziose fonti di ispirazione.
Ecco i migliori libri che parlano di viaggio che ci sentiamo di consigliarvi, potete acquistarli online, alcuni anche in versione ebook.
Orme. Una donna, quattro cammelli e un cane nel deserto australiano di Robyn Davison: recensione
“Entrai in uno spazio, in un tempo, in una dimensione completamente nuovi. Mille anni si comprimevano in un giorno e ogni mio passo durava secoli. Le querce del deserto sospiravano e si chinavano su di me, come se avessero voluto afferrarmi. Le dune andavano e venivano, sempre uguali. Le colline si innalzavano verso il cielo, e poi scivolavano dolcemente in basso. Le nuvole ondeggiavano nel cielo, sparivano, ritornavano di nuovo. E sempre la strada la strada la strada la strada”. Robyn Davidson ci racconta in questo libro di un’impresa che le ha cambiato la vita: nel 1977 questa ragazza percorse in compagnia dei suoi 4 cammelli e del cane Diggity 2700 km nel deserto australiano, partendo da Alice Springs per poi arrivare all’Oceano Indiano. La sua storia, documentata dal fotografo Rick Smolan divenne uno storico servizio di copertina del National Geographic. Ma la Davison racconta molto di più di un itinerario pericoloso attraverso il deserto, ci parla di un viaggio interiore verso l’accettazione di sé stessi, dell’amore del prossimo e della presa di coscienza delle proprie paure.
Vagamondo: Il Giro Del Mondo Senza Aerei di Carlo Taglia: recensione
Un interessante reportage di viaggio: un giro del mondo senza aerei, 95450 km, 528 giorni e 24 nazioni in solitaria verso la riscoperta della voglia di vivere e sperimentare di una persona che aveva perso entusiasmo e autostima. Abbiamo letto diversi libri di Carlo e le sue storie ci piacciono perché sono reali e crude, dicono tanto del mondo, dei suoi abitanti e delle differenze/similitudini tra culture. Poi la storia di Carlo Taglia, diventato famoso come Vagamondo, è la prova che con determinazione e voglia si può cambiare la propria vita in qualsiasi momento… basta rimboccarsi le maniche e scoprire quello che ci fa felici.
Il viaggio di un cuoco di Anthony Bourdain: recensione
“Dopo aver risalito per un lungo tratto il delta del Mekong, ora sono in mezzo alla foresta, seduto a gambe incrociate a bere liquore vietnamita di contrabbando da una bottiglia di coca in plastica. Con me c’è Charlie. È buio, l’unica luce proviene da una lampadina solitaria alimentata da un generatore. La cena è appena stata servita su un telone steso a terra, fatto di sacchi di riso e di fertilizzante cuciti insieme. È un semplice pasto di contadini: anatra arrosto, zuppa d’anatra e fiori di banano, insalata e melone amaro ripieno. Il mio ospite, che tutti chiamano “zio Hai”, siede alla mia sinistra e con la mano destra mi artiglia il ginocchio. Ogni tanto mi dà una strizzatina, giusto per assicurarsi che io sia ancora al mio posto e mi stia divertendo. E io mi sto divertendo. Mi diverto da pazzi”. Il cuoco, presentatore e scrittore Anthony Bourdain ci è sempre piaciuto, per il suo approccio curioso, critico e mai banale alla cucina e alla cultura. Ne “Il viaggio di un cuoco” lo chef del ristorante “Les Halles” di New York si mette alla ricerca del piatto perfetto dal méchoui (l’agnello cotto tra le sabbie del deserto marocchino), alla tradizionale zuppa borsc, fino alla scoperta della Long ran xao vietnamita (la trippa di serpente saltata con cipolle). Anthony Bourdain descrive le persone che incontra e i piatti che gli vengono offerti nelle situazioni più improbabili con attenzione ai dettagli e giudizio sospeso, regalandoti l’illusione di vivere insieme a lui queste esperienze fuori dal comune.
Nelle Terre Estreme di Jon Krakauer: recensione
Nell’aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell’Alaska. Aveva terminato gli studi solo due anni prima e dopo aver donato in beneficenza tutti i suoi beni aveva deciso di lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato non sopravvisse al gelido inverno e venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. É stato il suo diario a raccontarci, attraverso la ricostruzione romanzata di Jon Krakauer, la sua storia singolare e i pensieri degli ultimi anni di vita di questo ragazzo che per rincorrere un sogno ha perso la vita senza però perdere la pace interiore.
Shantaram di Gregory David Roberts: recensione
“Ho impiegato molto tempo e ho girato quasi tutto il mondo per imparare quello che so dell’amore, del destino e delle scelte che si fanno nella vita. Per capire l’essenziale, però, mi è bastato un istante, mentre mi torturavano legato a un muro. Fra le urla silenziose che mi squarciavano la mente, riuscii a comprendere che nonostante I ceppi e la devastazione del mio corpo ero ancora libero: libero di odiare gli uomini che mi stavano torturando oppure di perdonarli. Non sembra granchè, me ne rendo conto. Ma quando non hai altro, stretto da una catena che ti morde la carne, una libertà del genere rappresenta un universo sconfinato di possibilità. E la scelta che fai, odio o perdono, può diventare la storia della tua vita”. Nel 1978, il giovane studente di filosofia e attivista politico Greg Roberts viene condannato a 19 anni di prigione per una serie di rapine a mano armata, una serie di disgrazie personali lo ha portato a perdere la voglia di vivere, di credere nell’amore e nell’amicizia. Ma dopo essere scappato da una prigione di massima sicurezza australiana, arriva in India dove la sua vita ritroverà un senso. Di certo tra i racconti che vi abbiamo suggerito questo è il più romanzato (molti pensano sia una biografia dell’autore, ma di vero ci sono “solo” certe parti), ma non potevamo esimerci dal citarlo perché lo abbiamo amato dalla prima ed ultima pagina. È delirante, personale, drammatico ed esagerato… è l’India vista con gli occhi di qualcuno che non aveva più niente da perdere e che, nel caos di Mumbai, ha ritrovato la pace.