Cosa vedere a Mathura, India: città sacra votata a Krishna

Cosa Vedere Mathura India Citta Sacra Krishna

sri krishna janmbhoomi * govardhan hill * potara kund

Mathura è una delle sette città sacre dell’India: tra viaggiatori non è famosa come le altre, vedi Varanasi e Haridwar, e proprio per questo è uno dei luoghi migliori nel paese dove confondersi con i turisti religiosi. In un giorno potete vedere tutti i suoi templi principali ma se non volete perdere le meraviglie dei suoi dintorni, Vrindavan in primis, dovrete dedicare alla città di Krishna almeno 48 ore.

Tra tutte le sapta puri, Mathura è sicuramente quella col fascino meno prorompente. Nonostante sia poco conosciuta a livello turistico, è una meta di pellegrinaggio molto popolare in quanto gli induisti credono che Lord Krishna sia nato proprio qui.

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La sua posizione la rende una meta molto interessante per chi al classico tour del Rajasthan unisce i luoghi più turistici dell’Uttar Pradesh. La città si trova infatti a poche decine di chilometri a nord di Agra e a un’ora di viaggio dalla spettacolare Fathepur Sikri. Se quindi il vostro itinerario prevede di vedere il Taj Mahal vi consigliamo di inserire una visita di un paio di giorni anche nella città sacra di Krishna.
Siete diretti a Varanasi? Anche in questo caso Mathura è un’ottima tappa per spezzare il lungo viaggio (perchè non in treno, visto che si trova su una linea molto frequentata), magari abbinandogli una visita ad Ayodhya, un’altra città sacra poco battuta dal turismo occidentale.

Dove dormire a Mathura, India

Essendo Mathura fuori dai percorsi turistici internazionali, ma al centro degli itinerari del pellegrinaggio indù ha un panorama alberghiero particolare e non adattissimo alle esigenze dei backpacker. Gli hotel e le guest-house a buon mercato sono mediamente molto sporche e poco adatte alla clientela occidentale (molte non dispongono neanche della doccia) e per avere servizi discreti o buoni è necessario salire di categoria. Il nostro consiglio è: se durante il vostro viaggio in India avete riservato un po’ di budget per passare qualche notte in un albergo più costoso, questo potrebbe essere il posto giusto per farlo.

Maatu Shree Guest-House

La soluzione economica più accettabile in città: la posizione è incredibile, trovandosi a una decina di metri dallo splendido Potara Kund. Lo stesso non si può dire della qualità dell’hotel: fatto salvo per la gentilezza e disponibilità dei proprietari, il resto lascia davvero a desiderare… ma le altre guest-house allo stesso prezzo di Mathura sono decisamente peggio. Con 8 euro a notte avrete una stanza doppia discretamente trasandata. Non che non ci si possa dormire un paio di notti, ma la comodità alberga altrove. PRENOTA ORA!

Geeta Home-Stay

Questa è la sistemazione ideale per chi vuole spendere poco e avere qualche comodità a Mathura: non immaginatevi i prezzi a cui siete abituati altrove, in città per avere una camera confortevole non spenderete meno di 16 euro per una stanza doppia a notte. Al Geeta Home-Stay però gli spazi sono grandi, i gestori molto disponibili e i servizi più che buoni. C’è un solo problema: sarete decisamente lontani da tutte le attrazioni principali. Poco male: un tuk tuk in una decina di minuti vi porterà in centro, ma sappiate che non potrete farne a meno. PRENOTA ORA!

Centrum Hotel by Brijwasi

Hotel di alta categoria che vale decisamente ogni euro speso: con meno di 25 euro a notte avrete una camera enorme, luccicante, aria condizionata e tanti altri confort, tra cui personale che parla inglese e che vi potrà aiutare qualunque sia la vostra richiesta. Decisamente fuori dai nostri standard (viaggiamo davvero low budget!), ma dopo aver passato qualche notte in diverse sistemazioni poco consone abbiamo deciso di investire. Una volta ogni tanto ci vuole. La posizione è buona: nel senso che per raggiungere il tempio principale e i ghat avrete bisogno di prendere un mezzo, ma è decisamente vicina alla stazione e adiacente alla bus stand. PRENOTA ORA!

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Cosa vedere a Mathura, città sacra dell’India

Le cose da vedere a Mathura si concentrano principalmente in due zone: vi consigliamo di iniziare dal quartiere che si sviluppa attorno allo Sri Krishna Janmbhoomi per poi proseguire la visita nella città vecchia e in particolare sulle rive dello Yamuna River. Allora buon viaggio e godetevi la guida a Mathura, Uttar Pradesh, India.

Sri Krishna Janmbhoomi

Lo Sri Krishna Janmbhoomi non è un tempio ma una piccola cittadella sacra, circondata da mura e costruita nel punto esatto dove sarebbe nato Krishna più di 3500 anni fa. Per entrarvi dovrete lasciare fuori i vostri zaini e in particolare telefoni e macchine fotografiche: all’interno del complesso è infatti vietatissimo scattare fotografie. La presenza di militari e  polizia sarà costante durante la vostra visita per paura che si ripetano i fatti che hanno reso tristemente celebre Ayodhya nel 1992 (ne abbiamo parlato qui).

Il complesso si compone di un grande giardino interno sul quale si affacciano diversi edifici, templi e negozietti che vendono offerte alle divinità. Per sua natura il Sri Krishna Janmbhoomi Complex è un luogo da vedere con tutta la calma del caso godendosi l’eccitazione dei credenti induisti più che il singolo tempio: il suo grande spazio all’aperto sembra infatti fatto apposta per rilassarsi all’ombra, mangiare qualcosa e conoscere gente. Fate attenzione però, le scimmie sono numerose e vorranno avventarsi su qualsiasi pacchetto contenente cibo tirerete fuori. L’edificio più imponente del complesso è il tempio principale, al quale si accede attraverso una lunga scalinata. Il suo interno, decisamente nuovo, non è di per sé una gran bellezza, meglio quindi concentrarsi sui riti religiosi che si consumano a cadenza regolare e approfittarne dell’altezza per godere, dal suo terrazzo, di una bella vista sulla città.
Dall’esterno del tempio non potrete fare a meno di notare la moschea che gli sorge a fianco: è la Shahi-Eidgah Mosque, costruita da Aurangzeb nel 1669 durante un periodo molto buio per la religione induista in India. Infatti l’impero Moghul nelle zone del paese sotto il suo controllo ha provato a cancellare ogni tempio, statua e rappresentazione indù: a farne le spese è stato quindi anche il Katara Keshav Dev Temple costruito dove secondo la tradizione è nato Lord Krishna, abbattuto per far spazio alla moschea. Oggi questo sfregio alla religione più popolare in India è diventato un cortocircuito molto interessante per il turista, che vede una moschea sorgere in un punto nevralgico per la religione induista, che a sua volta vi ha costruito un altro tempio di fianco. Non solo: alla base della Shahi-Eidgah Mosque è stato recuperato il sasso attorno al quale è nato Krishna (un tempo era la cella di una prigione), conservato e adorato dalla gran parte dei pellegrini che vengono in visita a Mathura. Questa disputa religiosa di lunghissima data è il motivo della presenza così massiccia di forze dell’ordine all’interno del complesso (qui un approfondimento interessante).

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L’ingresso dello Sri Krishna Janmbhoomi

Potara Kund

Una città sacra come Mathura quanti kund (ovvero le piscine sacre circondate da scalinate in cui i devoti induisti vanno a fare le abluzioni) potrà mai ospitare? La leggenda dice 159, ma il più famoso di questi è sicuramente il Potara Kund, il posto dove si dice che venissero lavati i vestiti di Lord Krishna in giovanissima età. Si tratta di un imponente tank, costruito durante il periodo epico del Mahabharata, che si trova a poche decine di passi dal Sri Krishna Janmbhoomi e circondato da tanti altri templi minori: vedendo il Potara Kund senza pellegrini che si bagnano nelle sue acque sacre si perde buona parte del suo fascino, provate quindi a visitarlo durante le ore centrali della giornata, quando il flusso di credenti sarà più cospicuo.

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Potara Kund – Mathura

I ghat di Mathura

Una volta esaurita la visita alla zona intorno al Sri Krishna Janmbhoomi (ci sono molti piccoli templi sparsi nei suoi dintorni, che potete scoprire semplicemente vagabondando per qualche ora) dirigetevi sulle rive del Fiume Yamuna con una breve camminata che vi consentirà di attraversare i cunicoli della città vecchia di Mathura. I ghat di questa città sacra non possono certo competere con le lunghissime scalinate di Ujjain o Varanasi, ma il fatto che siano in una zona più piccola e intima contribuisce a donargli un fascino diverso, più raccolto e familiare. Anche qui verrete avvicinati da barcaioli che vi offriranno una “mini-crociera” sul fiume, che potete risparmiarvi se l’avete già fatta altrove, ma che non dovrete perdervi se questa è la prima volta che avete la possibilità di vedere le abluzioni sacre da un’altra prospettiva rispetto a quella della riva.

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I coloratissimi ghat di Mathura

Dwarkadheesh Temple

Che spettacolo! Il Dwarkadheesh Temple è troppo incastrato tra i vicoli della old town di Mathura per poter essere apprezzato dall’esterno: ma non fatevi ingannare dal fatto che da fuori sia anonimo, perché una volta varcata la sua soglia rimarrete sbalorditi: sono i coloratissimi dipinti che ricoprono il soffitto del tempio a lasciare a bocca aperta chi non è venuto per pregare… pregare chi? Ovviamente Krishna, qui presente nella sua forma di Dwarkadheesh. Dwarka infatti altro non è che un’altra (insieme a Mathura) delle città sacre indiane: si trova in Gujarat e sarebbe il luogo in cui si è trasferito Krishna (e ha fondato la città) dopo l’ennesima battaglia cruenta con Jarasandh.

Attenzione: nonostante non sia obbligatorio lasciare la macchina fotografica all’ingresso, è vietatissimo fare foto alla divinità centrale.

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Jama Masjid

Tornando sulla strada principale, e quindi uscendo dalla città vecchia dirigetevi verso la moschea principale della città, costruita a metà del 1600 e ancora oggi un punto di riferimento importantissimo per la città: i suoi minareti infatti svettano fieri tra le costruzioni basse della old town e fungono un po’ da centro nevralgico di tutta la zona. Sotto di essi, e quindi fuori dalla Jama Masjid, c’è un vivace mercato della frutta e della verdura che rende il quartiere estremamente colorato e davvero fotogenico. Immaginate una piazza che si apre su una serie di case in rovina, antichi palazzi che vi si affacciano senza soluzione di continuità, le alte torri religiose musulmane e una serie di commercianti intenta a vendere i prodotti della terra. Una tappa imprescindibile sulla via del ritorno verso il vostro albergo che con buone probabilità non sarà da queste parti.

Jai Gurudev Mandir

Non siate pigri: il Jai Gurudev Mandir non è in nessuna delle due zone sopra descritte, bensì qualche chilometro fuori dal centro cittadino. Ma ritagliatevi un po’ di tempo per visitare questa costruzione, a metà tra un ashram e un tempio. È dedicato a Baba Jaigurudev ji Maharaj, che qui ha vissuto, pregato e predicato; è qui che poi nel 2012 è morto, quando già i suoi fedeli in tutto il mondo si contavano a milioni. Per apprezzare il Jai Gurudev Mandir non dovete essere assolutamente seguaci del guru indiano: il prezioso e luccicante marmo bianco con cui è costruito non potrà certo lasciarvi indifferenti, così come l’aria che si respira al suo interno. Il Baba ha da sempre predicato l’uguaglianza tra razze e religioni, pe cui non è raro vedere il suo ashra affollato anche di fedeli non indù. Come dite? Dalla foto vi ricorda qualcosa di vagamente familiare? Mmm… potreste aver ragione!

Celebrare l’Holi Festival a Mathura, India

Sicuramente conoscerete il celeberrimo “festival dei colori” , dedicato a Lord Krishna, che si svolge ogni anno in primavera in India e che attira turisti e curiosi da tutto il mondo. Durante quel giorno tutto il paese è in pieno delirio e le celebrazioni avvengono in tantissime città, paesi e villaggi. Alcune di queste ospitano però feste e manifestazioni decisamente più importanti e scenografiche delle altre. Tra questi Mathura e Vrindvan sono i luoghi in cui vorreste festeggiare l’Holi Festival.
Due indicazioni importanti: nonostante quello che possa sembrare si tratta prima di tutto di una giornata molto importante a livello religioso, quindi non fatevi coinvolgere eccessivamente dal clima. In seconda battuta, dovrete prestare molta attenzione perché le celebrazioni indù sono spesso molto fisiche e folli, di conseguenza non è difficile incappare in incidenti.
Per saperne di più: essential guide to the Holi Festival in India.

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Il Jai Gurudev Mandir… e la sua somiglianza con il Taj Mahal.

Gite di un giorno da Mathura

Non fate l’errore di leggere l’itinerario appena descritto e pensare che si possa liquidare Mathura in un solo giorno: il centro città può essere anche visto in 24 ore, ma i suoi dintorni richiedono più tempo per essere visti. E ora che siete arrivati fino a qui dovreste riservare almeno un giorno a Goverdhan Hill e un altro per Vrindavan. C’è chi dedica mezza giornata ad entrambi, chiudendo la pratica gite fuori Mathura in gran velocità: si può fare, ma considerate che in questo caso dovrete spostarvi per forza di cose con mezzi privati e non pubblici, perdendo così il minor tempo possibile.

Govardhan Hill

Questa collina sacra, che si trova ad una ventina di chilometri da Mathura, si dice essere una rappresentazione naturale di Lord Krishna. Inoltre è il centro di numerose leggende che hanno come protagonista proprio la divinità indù. Oggi è alta poco più di 25 metri, mentre un tempo sarebbe stata alta quasi 3 chilometri: a causa di una maledizione si abbassa della grandezza di un chicco di sesamo al giorno ed è quindi destinata a sparire qualche qualche centinaio di anni. I fedeli indù vengono alla Govardhan Hill per farne il Parikrama, ovvero una deambulazione sacra ai suoi piedi: si tratta di percorrerne l’interno perimetro, per un totale di quasi 25 chilometri, rendendo omaggio a Krishna nei vari templi che si incontrano sul proprio cammino; tra i più spettacolari monumenti della zona impossibile non citare il Kusum Sarovar, una serie di tombe di fattura ed epoca islamica che testimonia come Mathura e i suoi dintorni siano un alternarsi di edifici che rappresentano le due principali religioni del paese. Se avete intenzione di percorrere l’intera circonferenza attorno alla collina non potrete assolutamente abbinare la visita alla Govardhan Hill a quella a Vrindavan.

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Kusum Sarovar By Ekabhishek – Own work, CC BY-SA 4.0

Vrindavan

A dieci chilometri da Mathura c’è una cittadina di circa 50 mila abitanti, centrale nelle leggende che raccontano la vita di Lord Krishna da giovane. Si dice che durante il suo massimo splendore Vrindavan ospitasse qualcosa come 5000 templi indù. Vedendo quanti ne restano in piedi e in attività oggi non è difficile credere a questi numeri, per quanto impressionanti essi siano. Purtroppo a causa di problemi di prenotazione dei treni abbiamo dovuto saltare questa importante tappa, non ci resta quindi che consigliarvi questo sito che può fungere da vostra guida a Vrindavan. Potete arrivare in città in autobus o tuk-tuk, ma considerate che da Mathura il mezzo più economico è senza dubbio il treno (solo una fermata divide le due città!).

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