bird sanctuary * resti della colonizzazione inglese * india rurale * fuga da chennai
Una delle mete più interessanti da raggiungere da Chennai, magari per una gita di un weekend, è Pulicat conosciuta in Tamil come Pazhaverkadu: è una piccola cittadina a nord della capitale del Tamil Nadu che ha come motivo di vanto il suo lago salato, le spettacolari gite in barca che farete e il Bird Sanctuary, in cui ammirare centinaia di fenicotteri rosa. Durante le tre settimane che abbiamo passato a Chennai, tra strade rumorose e sovrappopolazione, la tentazione di fuggire nell’India rurale era quasi quotidiana. Per questo il primo weekend disponibile abbiamo organizzato una piccola gita a Pulicat, paesino di pescatori al confine tra Tamil Nadu e Andhra Pradesh. Pazhaverkadu (ovvero Pulicat in lingua Tamil) è il luogo ideale per chi cerca l’India lontano, lontanissimo dalle mete turistiche.
Prima di partire per l’India non dimenticate l’ASSICURAZIONE SANITARIA: scoprite perché noi utilizziamo World Nomads e fatevi fare un PREVENTIVO: è immediato e gratuito.
NON PARTITE SENZA LA GUIDA LONELY PLANET DELL’INDIA
SHANTARAM (Le tavole d’oro): probabilmente il libro più bello di sempre ambientato in India. L’autobiografia (romanzatissima) di un fuggitivo australiano che si rifugia a Mumbai, tra malavita, prostituzione e impegno sociale.
Come raggiungere Pulicat Lake (Pazhaverkadu)
La cittadina si trova a soli 60 chilometri da Chennai, ma se siete stati in India sicuramente avrete idea di quanto ci possa volere a raggiungerla coi mezzi pubblici. Qualunque scelta facciate contate di non arrivarci in meno di 2-3 ore (meno utilizzando la Suburban Railway). Se non volete noleggiare una macchina o prendere un taxi (farlo vi costerebbe, secondo i nostri calcoli, tra i 20 e i 30 euro), dovrete affidarvi ad autobus e treni. Inutile dire che così facendo non solo risparmierete tantissimo, ma viaggerete come locali.
Uno dei modi per raggiungere Pulicat è utilizzare la Suburban Railway, ovvero le linee di treni che attraversano Chennai in lungo e in largo. Prendete quella che va verso nord, che costeggia il mare, e fermatevi a Ponneri. Dalla stazione degli autobus di Ponneri (che raggiungerete a piedi in meno di dieci minuti dalla fermata del treno) ci sono continui autobus diretti per i 18 chilometri che vi separano da Pulicat (ricordatevi che in molti la chiamano Pazhaverkadu, pronunciato Palaverkadu).
Questa è sicuramente la soluzione più veloce e comoda, specialmente se alloggiate nei pressi di una fermata della Suburban Railway. Un’altra soluzione è raggiungere il CMBT (Central Moffusil Bus Terminus) e di lì prendere un autobus. Ce ne sono diversi che portano a Pulicat, quasi tutti con cambio a Ponneri (la stazione degli autobus di Ponneri è piccolina e partono mezzi molto molto frequentemente diretti a Pulicat). Il problema è trovare la platform dove prenderli: cambiano in continuazione, l’unica soluzione è arrivare e chiedere, senza scoraggiarsi se tutti vi dicono una cosa diversa. Ne partono ogni 10-15 minuti.
A seconda del tipo di soluzione che cercate/trovate il viaggio non dovrebbe costarvi più di 70-90 rupie (poco più di un euro). Nota: viaggiare coi mezzi pubblici in India può essere un po’ scomodo perché son sempre stracolmi e non si capisce bene da dove prenderli, ma l’indubbio vantaggio è quello di non dover chiedere, soprattutto per tratte così brevi, l’orario di partenza: tra local bus, express bus e soluzioni con un cambio ogni ora troverete diversi autobus per tutte le destinazioni che cercate.
Leggi anche: vaccini e precauzioni per un viaggio sicuro in India
Leggi anche: la migliore assicurazione di viaggio possibile. Perché ci affidiamo a World Nomads
Cosa fare a Pulicat (Pazhaverkadu)
Passare un weekend a Pulicat è l’ideale per sfuggire dal caos di Chennai: dopo aver passato una settimana nella capitale del Tamil Nadu, enorme, trafficata e folle, arrivare in un paesino dell’India rurale era ciò che ci voleva per ricaricare le batterie. Pulicat si trova proprio sul confine tra Tamil Nadu e Andhra Pradesh, confine su cui danzerete durante la vostra gita in barca sul lago. Grazie (o in questo caso sarebbe meglio dire a causa) del suo porto Pulicat ha una lunga storia coloniale alle spalle: prima è stato avamposto olandese nel diciasettesimo secolo, poi è passato nelle mani degli inglesi e dei portoghesi. Questo passato è ben visibile in quasi tutti le attrazioni turistiche (se così si possono chiamare in una cittadina dove non abbiamo incrociato altro che locali!) del luogo.
Come organizzare un weekend a Pulicat (Pazhaverkadu)? La prima cosa che dovete sapere è che in paese non ci sono né Guest-house né hotel. Poco male: potreste arrivare presto di sabato mattina, visitare Pulicat, tornare verso sera a Ponneri (vedi paragrafo precedente), dormire lì, svegliarvi la domenica mattina, fare colazione in uno dei tantissimi ristorantini della cittadina, fare un giro tra i suoi templi, casette colorate e strade polverose (Ponneri è una cittadina di passaggio di oltre 20.000 abitanti che è stata eletta per diventare Smart City e sta godendo di finanziamenti internazionali per il suo sviluppo) e con tutta calma tornare poi a Chennai.
La prima cosa da fare appena scesi dall’autobus a Pulicat è andare dritti per la strada principale che attraversa il paese verso il lago (è il Lago di Pulicat è il secondo lago salato più grande dell’India), sulle cui rive i pescatori sulle loro piccole barche vendono quello che hanno appena pescato, difendendosi da ogni tipo di uccello che prova a derubarli del loro sudato lavoro. Già quest’immagine, di un’India rurale e dove il tempo sembra essersi fermato, vale il viaggio a Pazhaverkadu. Si avvicineranno a voi diversi barcaioli per chiedervi se volete fare un boat tour, che è proprio uno dei motivi per cui siete qui! Contrattate pesantemente: dovreste pagare al massimo 700 rupie per un barchetta con almeno 5-6 persone a bordo, mentre se siete soli o in coppia il prezzo si abbassa notevolmente (noi abbiamo pagato 400 rupie).
Salite sulla vostra colorata lancia e mettetevi comodi, armati di macchina fotografica: durante tutta la vostra gita incontrerete decine di piccole barchette dove gruppi di pescatori lavorano con pesanti reti. Vedere la vita in un piccolo villaggio dedito alla pesca è già la prima ricompensa per essere arrivati quaggiù, nel mezzo del nulla dell’india rurale.
La vostra prima tappa è la spiaggia: il vostro barcaiolo si fermerà in un sottilissimo lembo di terra che divide il mare dal lago salato di Pulicat: qui, dalla parte del lago alcuni locali vengono a rilassarsi (ci si può arrivare anche senza barca) e si nascondono per bere alcolici con i piedi a mollo, mentre altri, dalla parte dell’Oceano Indiano raccolgono a riva granchi e qualcosa di simile alle nostre vongole. Vederli al lavoro, con le alte onde dell’oceano a minacciarli da dietro, è uno spettacolo raro.
La seconda tappa è il Bird Sanctuary, ovvero una riserva dove se siete fortunati vedrete centinaia e centinaia di fenicotteri rosa. Ma non bisogna essere solo fortunati, è necessario andarci tra Ottobre e Marzo, quando la zona paludosa del Pulicat Lake si colora di rosa grazie al piumaggio dei pink flamingos. Se siete nei dintorni tra fine Dicembre e metà Gennaio informatevi: è in quei giorni che si tiene il Flamingo Festival.
Una volta finito il vostro giro in barca è ora di guardare più da vicino il vecchio faro di Pulicat. Come arrivarci? Da dove avete preso la barca guardate verso la sponda opposta del lago, proprio attaccato al ponte, alla destra del vostro sguardo si staglia all’orizzonte. Non potete sbagliare.
Adesso potete tornare nel mezzo del paesino e cercate il Dutch Fort e la Chiesa, o meglio quel che ne rimane: nonostante molti siti scrivano che queste sono attrazioni di indubbio interesse, in realtà non si tratta che di sparuti ruderi della prima colonizzazione della zona, quella olandese nei primi del 1600. Di tutto altro tenore è invece il Dutch Cemetery, decisamente meglio tenuto: perché visitare un cimitero? Diciamo che questo è decisamente più lugubre degli altri, grazie alle croci che campeggiano sulle tombe, fatte con le… ossa.
Prima di tornare nella vicina Ponneri (neanche mezz’ora di autobus le separa) potreste fare un giro per giro per il minuscolo paese di Pulicat e fermarvi a mangiare su uno dei tanti ristorantini che si affacciano sulla via principale: e non stupitevi se vi dovessero fissare o chiedere una foto, non sono molti i turisti che vengono da queste parti.
Dove dormire a Pulicat
Come accennato poco sopra, non ci sono alloggi a Pulicat. Dovrete quindi dormire a Ponneri, dove ci sono solamente due guest-house. Quella che vi consigliamo è proprio davanti alla stazione degli autobus in un palazzo dominato dall’insegna Hyderabad Biryani: classico standard indiano, con letti sporchi e bagni poco invitanti. Ci sono anche stanze con aria condizionata. Assicuratevi di trattare sul prezzo. L’altra sistemazione, che si trova a poche centinaia di metri da questa ci è stata caldamente sconsigliata da persone del luogo a cui abbiamo chiesto: utilizzatela quindi solo in caso la prima fosse piena.