tra shopping, degustazioni di sakè e pasti a base di carne di Kobe
Kobe è una delle più importanti città della regione giapponese del Kansai. A differenza della vicina Osaka, decisamente più popolare e spartana, questa metropoli è elegante, alla moda e costosa. In molti ci arrivano solo per godersi una cena a base della sua popolarissima carne di Kobe, convinti che da queste parti ci sia poco da vedere, viziati dal pregiudizio che il terremoto che l’ha distrutta nel 1995 l’abbia privata di qualsiasi tipo di fascino. È davvero così? Non c’è davvero nulla da vedere a Kobe?
La risposta a questa domanda retorica è ovviamente no. Posto che il Great Hanshin-Awaji Earthquake ha letteralmente raso al suolo gran parte della città e che quindi una buona percentuale dei suoi edifici storici sono andati persi, Kobe è in ogni caso molto interessante, soprattutto per la sua atmosfera cosmopolita, molto diversa rispetto a quella di tante altre metropoli giapponesi. Non ha il carattere aperto e rilassato di Osaka (di cui abbiamo scritto questa guida), né è veloce e colorata come Tokyo; non ha neanche il fascino antico di Kyoto, né la storia amara di Hiroshima. È invece fiera, precisa, imbellettata e ricca. Incredibile pensare che Osaka, che ne rappresenta un vero e proprio contraltare, sia solo a 40 minuti di metropolitana.
Ma allora vale veramente la pena passare due giorni a Kobe? Cosa fare in città se avete solo 48 ore? Nella metropoli giapponese con oltre un milione e mezzo di abitanti si va per mangiare, fare shopping, per ammirare il suo scenografico porto, assaggiare i suoi particolari sakè e tanto, tantissimo altro. Non credete quindi a chi vi dice che a Kobe non ci sia nulla da vedere e da fare: seguite alla lettera questo percorso per ottimizzare il vostro tempo in città.
ABBIAMO SCRITTO UNA GUIDA A KOBE, OSAKA, KYOTO E NARA
Di cosa parliamo in questo articolo:
- Dove dormire a Kobe
- Kobe Harborland
- Motoko Koukashita Shopping Centre
- The Great Hanshin-Awaji Earthquake Memorial Museum
- Sannomiya
- Kitano-cho
- Chinatown
- Pranzo: assaggiate la carne di Kobe
- Giardino Sorakuen
- Degustazioni di sakè a Kobe-Nada
- Trekking sul Monte Rokko
Dove dormire a Kobe, Giappone
Hostel Nakamura Kobe
Se vi accontentate di un posto letto in dormitorio, questo ostello è tra le migliori soluzioni che potete trovare in città. Anzi, non vi preoccupate anche se desiderate un po’ di privacy, perché al Nakamura Kobe si dorme in una specie di capsule, decisamente confortevoli e prive della sensazione di claustrofobia che potrebbe spaventarvi. Spazi comuni grandi e superconfortevoli. 18 euro a notte per un letto. PRENOTA ORA!
Kobe Sannomiya R2 Hostel
Ottimo ostello per chi viaggi in coppia: 50 euro a notte per una camera doppia (bagno in comune e aria condizionata), ottima qualità, pulizia e arredamento non banale fanno di questa soluzione un alloggio con ottimo rapporto qualità/prezzo. Posizione incredibile in piena Sannomiya! PRENOTA ORA!
Hotel Please Mikage
Questo non sarà l’albergo più centrale della città (venti minuti in metro da Sannomiya), ma è ottimamente collegato e proprio per essere leggermente “fuori” offre a 60 euro a notte camera elegante, con bagno in camera, aria condizionata e vasca. Se non avete troppi soldi ma non volete rinunciare a qualche comodità questa è la soluzione che fa per voi. PRENOTA ORA!
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Due giorni a Kobe: primo giorno, mattina
Kobe Harborland
Questa è la parte della metropoli in assoluto più conosciuta e dalla quale vengono scattate le classiche foto che la ritraggono, ovvero con la rossissima Kobe Port Tower (la torre che ne è diventata simbolo) in bella evidenza. Siete davanti al porto, affacciati sull’acqua, in un susseguirsi di centri commerciali, ristoranti e negozi con un carattere (ahinoi) internazionale e occidentale e decisamente poco giapponese. Il cuore di Kobe Harborland è il gigantesco complesso commerciale Umie, dove turisti da ogni angolo del mondo fanno acquisti e mangiano golosità di tutti i tipi. Altrettanto iconica è la Mosaic Big Ferries Wheel, una grande ruota panoramica (biglietto 800 yen) dalla quale vedere la città dall’alto; l’Anpanman Children’s Museum è un museo dedicato a un “eroe” dei bambini, che ha la testa a forma di anpan, ovvero un popolare dolce Giapponese ripieno di pasta di fagioli rossi. Coloratissimo e interattivo, è consigliato anche ai piccoli e giovani turisti che del personaggio non hanno mai sentito parlare.
Questa descrizione non rende completamente giustizia al Kobe Harborland, che non sembrerebbe altro che un susseguirsi di esercizi commerciali: ciò che è realmente imperdibile è la vista dalla “terrazza panoramica” (a sinistra della ruota, guardando il porto), che nelle giornate di sole è davvero spettacolare. Quello che ammirerete dalla terrazza è il Meriken Park, ovvero un parco (urbano, ovvero senza alberi e vegetazioni, ma una sorta di grande piazza) che ospita un piccolo memoriale sul terremoto, la Kobe Tower Port, il Museo Marittimo e alcune altre attrazioni turistiche. Vale la pena farci un giro, che vi occuperà un’oretta in tutto.
Considerate non più di tre ore per la visita sia all’Harborland che al Meriken Park.
Motoko Koukashita Shopping Centre
I turisti qui non vengono e pensare che è una delle nostre zone di Kobe preferite. Si tratta di una lunga galleria commerciale realizzata sotto i binari della metropolitana, tra le fermate Motomachi Station e Kobe Station. Dimenticatevi tutto quello che avete visto in centro città, qui non troverete botteghe fashion e ristoranti di lusso, ma una serie di banchette, negozi dell’usato, rivenditori di dischi in vinile, piccoli ristoranti economici dall’atmosfera fumosa e a gestione familiare, strani show-room di arredamento… al Motoko tutto è così piacevolmente vintage e retrò.
Considerate due ore per la visita, più il pranzo.
Due giorni a Kobe: primo giorno, pomeriggio e sera
The Great Hanshin-Awaji Earthquake memorial museum
Il 17 gennaio 1995, alle 5,46 della mattina Kobe è stata devastata da un terremoto spaventoso, che ha fatto più di 5000 vittime e ha spazzato via oltre 10.000 abitazioni e radendo al suolo intere zone della città. Questo incubo e soprattutto la reazione (e conseguente ricostruzione) della metropoli e del Giappone alla catastrofe, sono al centro di questo museo aperto nel 2002. Per noi europei, poco avvezzi a terremoti di questa portata, il Great Hanshin-Awaji Earthquake Memorial Museum ha un valore simbolico molto importante: crediamo inoltre che per capire fino in fondo la città, il suo spirito e la vita dei suoi abitanti, una visita sia imprescindibile.
Biglietto d’ingresso: 600 yen. Maggiori informazioni sul sito ufficiale.
Aperto dalle 9,30 alle 17,30. Fino alle 19 il Venerdì e il Sabato.
Sannomiya
Sannoniya non è solo una delle stazioni principali di Kobe, ma rappresenta anche il suo cuore pulsante, con il solito corollario di centri commerciali, catene di ristoranti, izakaya e nulla di troppo imperdibile se non per un giro di shopping, una cena e una birra per il dopo-cena. La zona in assoluto più interessante non è quella molto moderna attorno alla fermata Kobe-Sannomiya della Hanshin Line, ma tutta la parte costruita sotto i binari della metropolitana della fermata Sannomiya della JR: qui troverete soprattutto ristoranti, gran parte di questi economici e decisamente tradizionali. Provarne il più possibile è una delle cose da fare più interessanti in due giorni a Kobe.
Venite da queste parti verso il tramonto, gironzolate un paio d’ore e cercate il vostro posto preferito per cenare.
Due giorni a Kobe: secondo giorno, mattina
Kitano-cho
Chinatown, come vedremo nel paragrafo successivo, non è l’unica area di Kobe a essersi sviluppata a metà del XIX secolo a seguito dell’apertura del porto ai commerci stranieri: a pochi chilometri dal mare, ai piedi del Monte Rokko, in una zona caratterizzata da saliscendi e piccole collinette, si estende Kitano-cho, il quartiere dove commercianti e diplomatici hanno costruito le loro case a partire dal metà del 1800. Non è difficile immaginare che chi è arrivato qui in momento in cui telefono e internet erano ancora un miraggio sentisse la mancanza del proprio paese: niente di meglio per mitigare questa nostalgia che abitare in una casa dall’architettura il più possibile simile a quella a cui si era abituati. Per questo nel quartiere spiccano ancora oggi decine di abitazioni dagli stili più diversi, comunque di matrice europea: a Kitano-cho potrete visitare la Yokan Nagaya (casa francese), la Ben’s House (di influenza inglese), Yamate Hachibankan (in stile-tudor, ovvero dell’Inghilterra del XV secolo), il Platon Decorative Arts Museum (ospitato da una casa in stile italiano) e tantissimo altro. Per entrare nei vari edifici si paga un biglietto di ingresso che si aggira intorno ai 500-600 yen l’uno, ma è possibile anche fare degli abbonamenti che permettono di risparmiare. Sia i biglietti che gli abbonamenti sono in vendita nei singoli edifici.
L’arredamento e gli interni sono perfettamente conservati e gli appassionati di design non dovrebbero farsi sfuggire questa occasione: chi invece è meno interessato può fare un giro nel quartiere e ammirare le abitazioni dall’esterno, godendo del cortocircuito di vedere cartelli in giapponese, sentire parlare la difficile lingua nipponica, ma allo stesso tempo trovarsi a passeggiare per un quartiere la cui architettura è davvero europea. A tal proposito, sempre a Kitano-cho non fatevi mancare una visita alla Kobe Mosque, la prima moschea aperta in Giappone nel 1935.
Chinatown (Nankinmachi)
Grazie al suo porto Kobe è sempre stata una delle città più cosmopolite di tutto il Giappone: in particolare quando nel 1868 (dopo la fine del Sakoku, ovvero il lunghissimo periodo di autarchia del paese) il porto è stato aperto ai commerci internazionali, quest’area è stata immediatamente occupata dai commercianti cinesi che arrivavano in città. Oggi è una delle zone più conosciute dai turisti che vi arrivano dopo averne letto meraviglie su siti internet e guide: peccato che la realtà sia molto meno idilliaca, perché la Chinatown di Kobe conta fondamentalmente due strade principali che si incrociano in una piazzetta; negozi e ristoranti, spesso neanche troppo tradizionali, vi si affacciano, creando un mini quartiere che vale una visita di un’oretta o una cena, ma niente per cui diventare matti.
Due giorni a Kobe: secondo giorno, pranzo assaggiate la carne di Kobe
Molti stranieri arrivano in città con un solo obiettivo: fare un lauto pasto a base di Kobe Wagyu, ovvero la celeberrima carne di manzo giapponese. Prima di farlo però dovreste approfondire la vostra conoscenza in merito e potete farlo leggendo il nostro articolo in merito. Dovete poi conoscere i costi della vostra prossima avventura culinaria: parliamo di almeno 100-120 euro per un pasto (non abbondante, intorno ai 150 grammi di carne), che può crescere esponenzialmente a seconda dei tagli di carne che scegliete.
Detto ciò, però, visto che siete a Kobe non rinunciate all’esperienza: tra i nostri ristoranti preferiti in città, e anche vicino a Chinatown, quartiere che avrete appena visitato se vi siete affidati ai nostri consigli, c’è Misono Kobe. Perché vi consigliamo di pranzarci e non di andare a cena? Semplice: in gran parte di questi ristoranti a pranzo viene applicato un forte sconto sul menù, che può arrivare anche al 40%. In questo modo il vostro lauto pasto non sarà economico, ma neanche un vero e proprio salasso.
Due giorni a Kobe: secondo giorno, pomeriggio
Giardino Sorakuen
Se siete appassionati di giardini giapponesi, in pieno centro a Kobe (venti minuti a piedi da Sannomiya) ne troverete un bellissimo esempio, con tutto il corollario di laghi, laghetti, alberi dalle chiome perfettamente scolpite e ponticelli. Sorakuen Garden presenta tutti e quattro gli elementi tipici del Japanese Landscape Garden, ovvero l’acqua, le rocce, le piante e gli elementi paesaggistici. Un sindaco (Kodera Kenkichi) l’ha fortemente voluto come giardino privato della sua abitazione: successivamente, nel 1941, ha aperto al pubblico.
Il biglietto di ingresso è di 300 yen, meno di 3 euro, un prezzo irrisorio per la sua bellezza.
Attenzione: vedere sia il Giardino Sorakuen che fare un giro di degustazioni di sakè (vedi paragrafo successivo) sarà impossibile in due giorni. Scegliete quindi l’attività che preferite.
Degustazioni di sakè a Kobe-Nada
Kobe è da sempre una delle capitali giapponesi (e quindi mondiali) del sakè: grazie alla qualità dell’acqua che sgorga da queste parti, l’ottimo riso che si coltiva nei suoi dintorni e un clima particolarmente favorevole, il sakè prodotto in città è considerato in assoluto tra i migliori in circolazione. Ovviamente il fatto che abbia un porto internazionale ha contribuito ad aumentarne il blasone nel mondo: il sakè di Kobe è infatti tra i più bevuti nei cinque continenti.
La zona di Nada è un vero e proprio distretto artigianale completamente dedicato alla celebre e gustosissima bevanda giapponese: molte delle sue breweries sono aperte al pubblico, organizzano visite guidate e degustazioni, mentre nei diversi musei potrete imparare di più in merito alla produzione e alla storia del sakè.
Per farvi un’idea di questo vastissimo mondo iniziate con una visita al Hakutsuru Sake Brewery Museum: a ingresso libero, con spiegazioni anche in inglese e la possibilità di fare degustazioni, questo museo è il miglior modo per approcciare spirito produttivo e atmosfera. Per continuare la vostra immersione affidatevi a Kobe Shushinkan Brewery, che ha un grande shop in cui assaggiare e acquistare ottime bottiglie, nonché un ristorante che serve piatti in abbinamento con diversi tipi di sakè. Se vi rimane tempo fate un giro anche da Sakuramasamune Sakè, che essendo meno organizzata di quella precedente, è una brewery dall’approccio più tradizionale e casalingo.
Prima di presentarsi è sempre meglio chiamare per chiedere gli orari esatti delle visite guidate: parlano inglese, ma non perfettamente, quindi meglio far telefonare dalla lobby dell’hotel dove alloggiate.
Il terzo giorno a Kobe
Trekking sul Monte Rokko
Se avete a disposizione un giorno in più e quindi potete dedicare a Kobe una visita di tre giorni, il nostro consiglio è quello di avventurarvi in un bel trekking sul Monte Rokko (nome che descrive una serie di “picchi”): durante i vostri giri in città avrete notato come questa sia “compressa” tra il mare e la montagna, particolare che le garantisce un carattere decisamente originale. Perché? Salite sul Monte Rokko (931 metri) e mentre sarete in mezzo alla natura più selvaggia ammirerete un paesaggio che mostra una città modernissima, i suoi scintillanti grattacieli e il mare sullo sfondo. Nello stesso momento sarete in montagna, al centro di una metropoli e sentirete il profumo della salsedine. Niente male, vero?
Per ammirare tutto questo avete due modi: i più pigri possono raggiungere la sommità del monte grazie a una cable car che vi porterà al Rokko-Shidare Observation Deck. Questa è la zona più urbanizzata e turistica tra tutte quelle del Rokko e offre oltre a un punto panoramico, un centro commerciale con negozi/ristoranti e un bel giardino botanico. Un biglietto di andata e ritorno da ha un costo di poco più di 1100 yen. Per arrivare alla Rokko Cable Shita Station dovrete prendere l’autobus 16 (linea JR Tokaido-Sanyo e da lì proseguire con la funivia. Ulteriori informazioni su questo sito.
Ma se siete in forze, abbastanza allenati e non vi spaventa un hiking sulle montagne di 4-5 ore (abbastanza impegnativo) il nostro consiglio è assolutamente quello di fare un trekking sul Monte Rokko a Kobe: non giungerete sul picco “commerciale” che vi abbiamo appena descritto, ma a un belvedere decisamente più deserto, con una sola tea-house che potrà coccolarvi dopo tanta fatica.
Per arrivare all’inizio del percorso prendete da Sannomiya un treno che vi porterà alla Hankyu Ashiyagawa Station. Uscite svoltando a sinistra e seguite il corso del fiume: inizierete a prendere quota attraversando un quartiere fatto di case basse e stretti vicoli. Le indicazioni sono tutt’altro che perfette, ma per aiutarvi ecco il punto esatto dove dovrete arrivare per iniziare la salita.
Al punto di partenza della vostra scampagnata sul Monte Rokko c’è un piccolo tempio, qualche negozietto dove comprare acqua e viveri (non troverete altro fino alla sommità) e delle scale in pietra che iniziano a inerpicarsi sulla montagna. Cominciate la salita con calma, ricordandovi che sarà lunga e difficile e molto spesso dovrete aiutarvi con le corde che sono state piazzate strategicamente. Il percorso, soprattutto nel weekend è abbastanza frequentato, ma non sarà certo un disturbo: avrete invece occasione di condividere la camminata con altri hikers che vengono qui da tutto il Kansai. A metà dell’ascesa c’è un piccolo spiazzo, con vista, dove tutti si fermano per mangiare il proprio bento.
Arrivati in cima il panorama che vi si apre davanti vi ripagherà di tutte le fatiche!
Ma non è ancora finita: per tornare in città non fate la strada a ritroso (sarebbero altre 4 ore), ma prendete per Arima Onsen, ovvero la città termale a un’ora di cammino dalla cima del Rokko (troverete le indicazioni): una volta arrivati se avete tempo fermatevi in uno dei tanti onsen per rilassare le vostre stanche membra, altrimenti fate un giro nell’affascinante cittadina di montagne e poi prendete un treno per tornare in centro a Kobe dalla stazione di Arima Onsen.
Per fare tutto questo partite dal vostro albergo non dopo le 8,30: così facendo sarete in cima al Rokkosan sulle 14,30 e ad Arima Onsen intorno alle 16. Giusto il tempo per mettervi a mollo e prendere il treno di ritorno intorno alle 19,30/20.