corea del sud * trekking * panorama * montagna
Dopo qualche giorno di viaggio in Corea del Sud realizzerete che il vero sport nazionale non è il baseball ma il trekking. Ai coreani basta una collinetta per indossare abbigliamento tecnico da capo a piedi e organizzare una bella gita fuori porta. Immaginatevi quello che può succedere al Seoraksan National Park, a due ore da Seoul, con montagne che toccano i 1700 metri. Qualunque sia il vostro itinerario in Corea del Sud non dovreste rinunciare a trascorrere almeno un giorno sul Monte Seoraksan (un tour nella Dmz-Jsa, al confine con la Corea del Nord, è un’altra cosa a cui non rinunciare!). Ma non pensate che per fare uno dei suoi tanti percorsi sia necessario essere allenati o scalatori: i coreani infatti grazie ad un sistema di passerelle e scale hanno reso praticabili anche i punti più impervi. Facendo tutto con un rispetto quasi religioso della montagna e della natura.
Di percorsi ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le età, abbiamo visto intere famiglie cimentarsi sei percorsi più semplici: si parte da quello che arriva alle Ulsanbawi Rock (meno di 4 ore andata e ritorno) fino ad arrivare all’itinerario che porta al Baekdamsa Temple (oltre 15 ore in totale). Noi abbiamo optato per una via di mezzo: in 8 ore, tra andata e ritorno, siamo arrivati allo Huiunga Shelter, camminando per un totale di 16 km, tra ponti, cascate, splendide foreste e improbabili rocce.
Perché andare al Seoraksan National Park?
Dovreste andarci anche se non siete particolarmente appassionati di montagna e camminate. Perché la vista da alcuni suoi belvedere è impagabile, i panorami sono mozzafiato, ma soprattutto perché durante il percorso farete amicizia con tantissimi coreani. Coppie, famiglie, gruppi di ragazzi, anziani, tutti vanno al Seoraksan. Per camminare, per chiacchierare, per sgranocchiare ogni tipo di snack e per mostrare le nuove scarpe da trekking di cui sono sicuramente molto fieri. Il nostro consiglio è di prevedere due giorni sui monti: partite magari a metà mattina, fate la scalata, poi arrivate in uno dei tanti rifugi dove passare la notte e l’indomani sarete pronti per la discesa. Se potete andate in autunno inoltrato: il cambio del colore del fogliame della montagna vi incanterà.
Come arrivare al Seoraksan Park
Arrivare al Seoraksan è piuttosto facile, ma non c’è un autobus diretto da Seoul. Dovrete prendere un autobus fino a Sokcho e da lì prenderne uno locale (chiedete, è facilissimo) che vi scaricherà proprio davanti all’entrata principale. Considerate tre ore in tutto. Se non voleste partire eccessivamente presto da Seoul a Sokcho ci sono molti alberghi tra cui scegliere; il alternativa, ma il prezzo sarebbe decisamente più alto, potreste scegliere una delle tante sistemazioni che si trovano nei paesini adiacenti al parco. In questo caso, soprattutto durante la primavera e l’estate e nei weekend, ricordatevi di prenotare in anticipo: il Seoraksan National Park fa spesso il tutto esaurito. Se in una visita non avete esaurito tutto ciò che volevate vedere non vi preoccupate: il biglietto d’ingresso al parco è infatti superpopolare: meno di 3 euro, proprio per dare la possibilità a tutti di tornarci più e più volte. Risparmiate invece i soldi della Seorak Sogongwon Cable Car: la funivia che parte a pochi passi dal punto informazioni vi portea su un picco che è senza dubbia panoramico, ma con un paio d’ore di camminata vedrete di molto meglio.
Per itinerari, prenotazioni, informazioni ecco il sito che dovreste visitare.
La Corea del Sud è piena di grandi parchi in cui fare trekking: tra tutti e 22 il sito The Culture Trip ne ha selezionati otto a cui non dovreste mai rinunciare. Tra questi, ci preme evidenziarne uno in particolare: infatti se il vostro itinerario non dovesse prevedere una tappa al Seoraksan, potreste scegliere in alternativa di visitare l’isola di Jeju, sulla quale solitamente si va proprio per i lunghi percorsi di trekking che offre l’Hallasan, la montagna più alta di tutta la Corea del Sud, spettacolare e attraente per tutti i livelli di trekkers.
Jeongdongjin: dove andare dopo il Seorakasan National Park
La nostra tappa successiva è stata di quelle che raramente si trovano nella guide riferite alla Corea del Sud: abbiamo trascorso qualche giorno nella cittadina di mare di Jeongdongjin, non lontano da Gangneum. Tra la popolazione locale il paese è una celebre meta dove trascorrere il capodanno: infatti vedere sorgere l’alba del nuovo anno dalla sua spiaggia è un’emozione irripetibile. Attenzione: durante le festività la città potrebbe essere davvero sovraffollata. Ma c’è un’altra cosa che rende Jeongdonjin una tappa interessante: sulla collinetta che la sovrasta c’è un albergo (il Sun Cruise Resort) che ha la forma di una gigante nave da crociera. Folle quanto vero. Ecco perché dovreste saperne di più!
Non partite per la Corea del Sud senza prima aver acquistato le guide di viaggio Lonely Planet e qualche libro di approfondimento sul cosiddetto miracolo economico coreano.