campi di lavoro * viaggio diverso * paesi in via di sviluppo
C’è un modo di far vacanza poco considerato, ma che invece può offrire a tutti un’occasione unica per conoscere un paese da dentro, regalando esperienze preziose e indimenticabili: il volontariato internazionale.
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare le possibilità di scelta sono enormi, adatte a tutte le esigenze e gusti. Si può andare in tutto il mondo, avanzato e non. USA, Francia, Islanda, Russia, Giappone, Marocco, Vietnam, Thailandia, Tanzania, Kenya, Nepal, Argentina e decine di altri paesi… difficile che non ne troviate uno che vi affascini (ndr: tra i posti dove noi di 2backpack vorremmo fare volontariato c’è Auroville, in India!)
Anche i tipi di attività che potrete svolgere nei campi di volontariato spaziano a tutto tondo: animazione con bambini, assistenza agli anziani, allestimento di festival locali, protezione e riqualificazione ambientale con piante o animali, restauro di edifici di pubblica utilità … qualsiasi sia la vostra inclinazione troverete qualcosa per voi.
I progetti durano generalmente un paio di settimane, ma ne potrete trovare anche da 10 giorni fino a qualche mese e potrete partire tutto l’anno, da Gennaio a Dicembre (fate attenzione magari a scegliere periodi meteorologicamente felici per il paese che vorrete visitare). Anche qui insomma ogni esigenza può esser soddisfatta.
Volontariato internazionale, un viaggio diverso, per tutte le età
Per quanto riguarda l’età dei partecipanti, la maggioranza è in età universitaria, ma potete trovare persone di qualsiasi età: ho conosciuto ragazzini che alla fine delle superiori partivano per studiare le foreste tropicali del Vietnam e signori che appena arrivati alla pensione han deciso di partire per l’Africa continentale. Scoprirete presto però che se arrivate con lo spirito di conoscere e farvi conoscere son molte le cose vi accomuneranno agli altri volontari. In pochi giorni vi sentirete parte di un gruppo compatto e pieno d’entusiasmo, dimenticandovi le differenze d’età.
Un aspetto fondamentale di queste esperienze infatti è quello dell’interscambio culturale. Vivrete settimane non solo coi volontari locali del paese in cui andrete ma anche insieme a volontari internazionali di tutto il mondo. Scoprirete culture e modi di pensare nuovi e distanti dai nostri. Con le difficoltà e le soddisfazioni dell’imparare a coesistere e collaborare con loro.
Se però non potete far a meno di un compagno fidato di viaggio niente paura, ai campi ci si può iscrivere anche con gli amici.
Nel bene e nel male le esperienze non sono particolarmente faticose. Richiedono una buona adattabilità e disponibilità, ma sono più vacanze impegnate che vere e proprie esperienze lavorative. Essendo aperte a tutti non sono richieste competenze o abilità particolari, solo un cuore aperto e tanta buona volontà. Questo potrebbe deludere i più entusiasti e intraprendenti, ma anche in questo senso dopo un po’ di esperienze vi posso dire che più di quello che farete conta come lo farete. Già solo il fatto di esser lì, di aver viaggiato per migliaia di chilometri spinti dal desiderio di incontrare persone che probabilmente non hanno mai conosciuto uno straniero, è apprezzato tantissimo. La vostra sola presenza sarà motivo di gioia ed entusiasmo per chi vi incontra. Non partite per cambiare il mondo, dove andrete il sole sorgeva e tramontava anche prima che arrivaste e continuerà a farlo dopo che sarete ripartiti. Non so nemmeno dirvi se cambierete voi, ma sicuramente più vi metterete in gioco, più l’esperienza sarà coinvolgente e intensa. Ma quanto vi riporterete nella vita di tutti i giorni dipende da voi. Però vi arricchirà di molti nuovi splendidi ricordi, e tante nuove amicizie. Ci potrebbero essere anche esperienze emotivamente impegnative. A seconda di dove andrete potreste vedere condizioni di vita distantissime dalle nostre, prive di molti delle comodità che diamo per scontati e ormai consideriamo essenziali. Ma vi accorgete anche che non è così scontato ritenerle peggiori. Vi troverete a rimettere in discussione il peso (nel senso di importanza ma anche di fardello) effettivo delle cose che ci circondano nella vita di tutti i giorni. E’ un processo di riscoperta interiore ed esteriore che dipenderà solo da voi.
Come funziona il volontariato internazionale?
Le associazioni di volontariato sono principalmente nazionali ma si raggruppano in network per condividere i propri progetti. Si formano così delle collaborazioni per cui ad esempio un’associazione italiana propone i progetti di tutte le associazioni con cui è entrata in contatto e l’hanno convinta. Farà quindi da tramite e punto di riferimento per i volontari italiani che attraverso di lei potranno conoscere e iscriversi a questi progetti.
Il punto di contatto è il sito dell’associazione locale, su cui potrete cercare comodamente i progetti disponibili (eccone un paio: Lunaria & YAP), specificando il paese dove vorreste andare, il periodo in cui sareste disponibili e il tipo di lavoro che vi piacerebbe fare. Le modalità per farlo non sono troppo diverse da quelle che usiamo di solito per cercare un volo o un albergo sui principali siti di viaggi online. Il risultato delle vostre ricerche qui però sarà l’elenco dei campi disponibili, con la descrizione delle attività del campo, le date precise di inizio e fine, i posti in cui si svolgerà e i dettagli logistici per raggiungere il punto di ritrovo.
Scelto il campo d’interesse compilerete una domanda di accettazione che verrà presentata all’associazione del paese che lo ospita. Il campo infatti sarà organizzato e gestito sempre e solo dall’associazione locale del paese in cui andrete. Saranno loro a valutare ed accettare la vostra domanda di partecipazione, ad accogliervi, organizzare le attività del campo e guidarvi nella vostra esperienza. Per cui in ogni paese che visiterete verrete gestiti da un’associazione diversa, che rifletterà stili e mentalità (e anche disponibilità di mezzi) del paese ospitante. Aspettatevi quindi un’organizzazione più serrata ed efficiente in paesi più avanzati, più lasca e imperfetta in paesi più arretrati.
Per partire serve un’iscrizione annuale all’associazione del vostro paese che costa circa 130€. Se sceglierete di andare in paesi benestanti non avrete altri costi di iscrizione. Se invece sceglierete un paese in via di sviluppo dovrete pagare un contributo extra di 200/300€ per aiutare l’associazione ospitante a organizzare il campo. Si tratta di paesi poveri in cui i fondi per le associazioni di volontariato scarseggiano. La quota extra però verrà usata rigorosamente solo per l’organizzazione del campo: vitto, alloggio e i materiali che userete. Infatti l’alloggio per tutta la durata del campo e il vitto per i giorni feriali sono compresi nell’iscrizione. A voi quindi rimarrà da pagare soltanto il vitto nei giorni di riposo (generalmente sabato e domenica), il volo e il trasporto interno per il punto di ritrovo, che viene sempre indicato nella descrizione del campo e generalmente è facilmente raggiungibile da uno dei maggiori aeroporti del paese che vi ospiterà.
L’associazione vi accoglierà solo dal momento del ritrovo e fino al termine del campo. Quello che succede prima e dopo è a vostra discrezione e vostro carico. Dovrete quindi cercarvi voi il volo e i trasporti per arrivare lì. Il mio consiglio è cercare di prendervi qualche giorno in più prima o dopo il campo per visitare il paese anche da turisti puri. Meglio dopo dato che conoscerete meglio il paese e avrete delle nuove amicizie locali a che potranno darvi dritte preziose e anche farvi compagnia. Durante il campo invece gli spostamenti saranno limitati, tranne che nei giorni di riposo, in cui invece sarete completamente liberi di fare quel che volete. Vi verranno proposte delle attività o visite tipiche nei dintorni del campo. Ma saranno completamente libere e a carico vostro. Potete quindi prendere e girare autonomamente, o scegliere di rimanere in gruppo con gli altri volontari. Tenete presente che sarete comunque limitati dalla posizione e disponibilità di trasporti del posto dove si tiene il campo, a cui dovrete far rientro al termine dell’ultimo giorno di riposo. Nei giorni feriali sarete abbastanza liberi dopo cena, anche qui con la limitazione di dover rientrare al campo negli orari previsti dall’organizzazione.
Piccole dritte sul volontariato internazionale
Quando sarete lì sarete ambasciatori della vostra cultura e chi vi circonda sarà curiosissimo di saperne di più. Portatevi quindi delle cose che vi aiuteranno a far conoscere la vostra terra. Foto o meglio ancora cartoline: comode, economiche, facili da trovare, efficaci per mostrare le più grandi bellezze di casa vostra e ottimi souvenir da lasciare a chi incontrerete. Musica (allenatevi anche a canticchiare qualcosa): il linguaggio internazionale per eccellenza. Giochi: specie se avrete a che fare con ragazzini può esser un modo immediato di comunicare. E comunque una partita tra amici dopo cena è sempre uno splendido modo di socializzare. E ovviamente il cibo. Tenendo conto delle limitazioni da viaggio (attenti a contenitori fragili, rinunciate a cibi rapidamente deperibili e ricordate che comunque non si possono portare cibi freschi) e di cosa non potrete trovare sul posto (ad esempio in Asia sarà difficile trovar burro e latticini), comunque venite dal paese con la miglior cucina al mondo, dimostrarlo è quasi un dovere! E con un po di pasta all’uovo secca, e qualche barattolo di sugo pronto si fa già un figurone.
Se avrete a che fare con bambini magari portate anche colori o caramelle, che possono esser regalini semplici e graditi.
Dal punto di vista logistico verificate prima di partire se servono dei visti e se sì, cercate di capire con l’organizzazione che vi ospita di che tipo. In alcuni rari casi, paesi dalle norme più rigide potrebbero richiedere un visto lavorativo, generalmente però basta quello turistico.
Se andate in paesi caldi e umidi ricordatevi repellenti per gli insetti e pomate lenitive per le loro punture.
Informatevi sui vaccini consigliati per le zone che visiterete (tenete presente che alcune regioni rimborsano i vaccini fatti per volontariato).
Cercate di capire con l’organizzazione ospitante le condizioni climatiche in cui vi troverete per capire se serviranno vestiti pesanti o leggeri e se magari consigliano di portar un sacco a pelo (valutate anche i sacchi lenzuolo se andate in paesi caldi, sono leggeri e poco ingombranti).
Una minitorcia è sempre utile dato che dormirete in gruppo e magari la notte non volete disturbare se dovete alzarvi a cercar qualcosa.
Se tra le attività son previsti lavori manuali un semplice paio di guanti da lavoro vi tornerà utile, e in ogni caso portatevi sempre un po’ di vestiti sacrificabili.
Guido Sartor