etnia khmer * cambogia * battambang * asia
Una delle tappe che ricordiamo con più nostalgia del nostro viaggio in Cambogia è stata sicuramente quella nella piccola cittadina di Kompong Chhnang per visitare i villaggi galleggianti di Phoum Kandal e Chong Kos.
Come tanti altri (piccoli) agglomerati urbani cambogiani (vuoi fare volontariato in Cambogia?), anche Kompong Chhnang è divisa in due parti ben distinte: in quella di recente costruzione troverete oltre ad un bel parco, qualche edificio nuovo, tra cui un paio di ristoranti, qualche guesthouse e una banca (!!!). A poco più di un chilometro da questa zona relativamente nuova, prendendo la strada che va verso il fiume Tonlé Sap (a nord est) c’è il villaggio tradizionale, dove le capanne di legno si sostituiscono alle case in cemento e la strada sterrata a quella asfaltata.
È da qui che dovreste affittare un’imbarcazione per visitare i tradizionali villaggi galleggianti, decisamente autentici e anni luce da quelli che, probabilmente, vi hanno deluso in Thailandia.
Phoum Kandal è abitato principalmente da famiglie di etnia vietnamita, mentre Chong Kos ospita persone di origine khmer. Sebbene sui tetti di (pochissime) capanne campeggino antenne paraboliche e molte delle case abbiano il collegamento elettrico, chi abita in questi villaggi galleggianti vive in condizioni di povertà estrema. Pertanto, sebbene il fascino, i colori e la strambezza delle case sia una calamita per qualunque turista, fotografo e curioso, provate a non comportarvi come se foste allo zoo, ma abbiate rispetto per le famiglie del luogo.
Per supportare l’economia della zona potreste acquistare uno degli oggetti di terracotta (prodotte a Ondong Rossey, villaggio a pochi chilometri da Kompong Chhnang) che troverete nei negozietti sulle rive del fiume. Per arrivare ai villaggi galleggianti potete scegliere tra una vera e propria barca, grande e comoda, o un qualcosa che assomiglia di più a una piccola chiatta in legno, un po’ meno stabile ma decisamente più affascinante.
Dove dormire a Kompong Chhnang
La Garden Guesthouse potrebbe fare al caso vostro: piccola sistemazione a gestione familiare, discretamente pulita, caratterizzata da un bellissimo bamboo cafe, ovvero un ristorantino dove potrete fare colazione o smangiucchiare qualcosa per pranzo o cena, costruito su una sorta di palafitta. Nella guesthouse è possibile affittare biciclette o motorini, comodissimi in quanto la cittadina pur non essendo densamente abitata si estende per qualche chilometro.
Come arrivare a Kompong Chhnang
Noi siamo arrivati da sud, come prima tappa dopo aver passato qualche giorno a Phnom Penh. Fin dalla prima mattina dalla capitale partono diversi autobus diretti a Kompong Chhnang: nonostante la distanza sia inferiore ai cento chilometri, per la trasferta mettete in conto due ore a causa delle condizioni non perfette (concedeteci l’eufemismo) del manto stradale. L’alternativa è arrivare via fiume, partendo sempre da Phnom Penh: infatti i traghetti che quotidianamente percorrono la tratta fino a Siem Reap passano (ma non fermano, quindi dovrete avvertire preventivamente i conducenti della barca) anche da Kompong Chhnang. Personalmente vi consigliamo di effettuare questo spostamento in autobus (o in taxi, se avete soldi che vi avanzano!) e successivamente spostarvi a Battambang, dalla quale potrete prendere un traghetto verso le meraviglie di Angkor.