parco archeologico * antichi greci * antichi romani * illiri
Una delle gite di un giorno più popolari dalla cittadina di Berat, Albania, è quella al sito archeologico di Apollonia, l’antica città fondata da coloni greci corinzi e poi diventata un fondamentale snodo portuale anche per l’Impero Romano. Ma le rovine dell’importante città stato ellenica meritano il blasone che le ha rese così celebri?Apollonia, pubblicizzata su guide e siti internet come uno dei parchi archeologici meglio conservati di tutta Europa, durante i giorni trascorsi a Berat, in Albania, non abbiamo potuto fare a meno di visitarlo.
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Per prima cosa qualche informazione storica: Apollonia viene fondata nel 588 A.C. da colonie corinzie che già avevano avuto contatti con gli illiri, il popolo che viveva nei territori attualmente occupati dai paesi balcanici. In breve Apollonia (che deve il suo nome dalla presenza di u tempio dedicato al Dio Apollo) diventa una città-stato di grande importanza strategica e logistica per gli scambi commerciali via mare, grazie al grande porto di cui godeva. Lo sviluppo culturale che la città ha avuto dopo il 299 A.C., a seguito della sua conquista da parte dell’Impero Romano, si deve anche in buona parte ai secoli di dominazione greca, che qui avevano istituito scuole e università. Per farvene capire la centralità durante l’Antica Roma è sufficiente citare il fatto che anche Giulio Cesare per un breve periodo si è fermato ad Apollonia.
Con queste premesse la nostra gita prometteva molto bene. Aggiungete poi il fatto che la collina sulla quale sorge il sito archeologico è completamente sperduta nelle campagne albanesi, vicino al paese di Pojan, che in realtà conta solo poco più di una decina di case e un bar. La città più vicina alle rovine è Fier: se vi state muovendo in autobus dovrete farci tappa per forza (e quindi fate un giro in attesa della vostra coincidenza), mentre se siete in macchina è una tappa a cui potete tranquillamente rinunciare.
Dicevamo, il parco sorge su una collina, immersa nel verde dell’Albania rurale, circondato da campi di uliveti a perdita d’occhio. L’ingresso costa 400 lek, ma sfortunatamente con il biglietto non vi verrà fornita alcuna mappa del luogo. Dovrete quindi arrangiarvi con le mappe che trovate all’ingresso e in alcuni (pochi) altri punti del sito (l’abbiamo fotografata per voi, scaricatela da qui). Considerate che il Parco Archeologico di Apollonia consta di un gigantesco appezzamento di terra che intorno al 1930 l’archeologo francese Leon Rey ha iniziato a scavare, portando alla luce quella che si stima sia solo una minima percentuale delle bellezze che la collina può riservare.
La zona più spettacolare degli scavi è sicuramente il Centro Monumentale, composto dall’imponente Bouleuterion (ovvero, nell’antica Grecia, l’edificio che ospitava il consiglio) di cui rimangono archi e colonne, la base dell’Arco di Trionfo, i resti di un Tempio Ionico e dell’Odeon (ovvero l’arena dedicata al canto, alla poesia e agli altri spettacoli). Subito alla sinistra del Centro Monumentale, e peggio conservato troverete il Portico. L’Agora e l’Acropoli promettono bene ma in fin dei conti sono poco più che resti di scavi poco significativi e vittime dell’incuria. Il resto sono tutta una serie di Porte, cinte murarie e cumuli di pietre che hanno grandissime potenzialità ma che sono decisamente sottosfruttate.
I problemi del sito archeologico di Apollonia sono infatti di due ordini: il primo è legato alla quasi totale mancanza di segnaletica; fatto salvo per la mappe che troverete in cartelli all’entrata del parco e di pochi cartelli che segnalano alcune delle principali costruzioni il resto è lasciato alla vostra immaginazione. Anche seguire un percorso logico non sarà facile, visto che non vi verrà fornita alcuna mappa cartacea e che orientarsi in un parco tanto grande senza frecce o simili è quasi impossibile.
Il secondo problema è legato all’assenza di guide in loco, sia in carne ed ossa che audioguide: la fascinazione di edifici tanto antichi, la meraviglia davanti all’abilità di istruttori e architetti che oltre duemila anni fa potevano costruire meraviglie del genere svanisce senza qualcuno che ti racconti la storia e che ti faccia sognare ad occhi aperti come doveva essere passeggiare per le vie dell’antica città-stato della Magna Grecia. In fin dei conti, senza qualcuno che ti ricostruisca, anche solo verbalmente, quelle che adesso sono rovine lasciate a loro stesse, anche un Parco Archeologico tanto antico e prezioso perde di interesse.
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Non troverete guide una volta arrivati nel sito, e vi farete scappare l’occasione dei lasciarvi dall’immaginazione di trovarvi a camminare fianco a fianco con Giulio Cesare. Con una visita guidata Apollonia si trasformerà da una collina assolata con tanto potenziale inespresso ad un luogo magico, dove rivivere i fasti di due popoli, quello Greco e quello Romano, che hanno contribuito a plasmare il mondo per come lo conosciamo oggi.
Ulteriore annotazione: in molti ci hanno chiesto se è necessario portarsi il pranzo al sacco: può essere un’idea, ma all’interno del Parco c’è comunque un ristorante che non specula sul fatto che vi ritroverete in mezzo al niente e quindi costretti a mangiare lì.
Come arrivare ad Apollonia, Albania
Molti turisti che visitano Apollonia lo fanno con una visita di un giorno da Durazzo o da Berat. Il nostro consiglio è proprio di fare tappa un paio di giorni nella bellissima cittadina di Berat, godervi il suo castello e la sua città vecchia e concedervi poi la visita ad Apollonia. Considerate che in entrambi i casi, sia che arriviate da Berat che da Durazzo dovrete cambiare autobus, in quanto non ce sono di diretti al sito archeologico. Se invece siete in macchina considerate comunque che da entrambe le città dovrete puntare il vostro navigatore verso il minuscolo centro abitato di Pojan (due ore di macchina, sia che partiate da Berat che da Durazzo), per poi raggiungere Apollonia in pochissimi minuti.
Se usate i mezzi pubblici prendete un autobus o furgon verso la città di Fier (da Durazzo si prende dalla stazione di Plepa, mentre da Berat dal terminal appena fuori città). Dal punto in cui vi fermerete dovrete continuare dritto a piedi per la strada da cui siete venuti per circa una decina di minuti: chiedete della fermata degli autobus per Pojan. Scendete poi al capolinea e seguite le indicazioni per Apollonia: un quarto d’ora di cammino e sarete arrivati.
Attenzione, l’ultimo autobus che da Pojan torna a Fier parte alle 14,30. Non perdetelo o dovrete trovare un taxi e l’impresa non sarà certo delle più facili, dispersi nel nulla della campagna albanese come sarete. Fate in modo quindi di partire da Berat o da Durazzo alla mattina presto, tra le 7.30 e le 8,30 massimo.